Sono passati 28 anni da quando Raffaele Palmieri scattava questa foto e offriva un suggerimento agli amministratori cittadini: “Basterebbe togliere asfalto e terra dall’attuale strada provinciale, a cominciare dal rettilineo prospiciente la stazione di rifornimento-lavaggio-porchetteria, mantenendo il percorso pianeggiante in direzione Macerata, con muretti laterali di contenimento fino a un centinaio di metri dal passaggio a livello; poi leggera pendenza a aumentare in modo da passare sotto il passaggio a livello e, continuando con leggera pendenza arrivare fino a raggiungere più avanti l’attuale piano viario di via Roma. In questo modo finiscono gl’ingorghi, le perdite di tempo e le inutili file in attesa che, più volte al giorno, passi il treno. Vogliamo parlare di smog? delle ambulanze bloccate? La sicurezza e la salute dei cittadini sono importanti? O è più importante mantenere uno sbarramento a singhiozzo antidiluviano?” Oggi la situazione è invariata, se non peggiorata dalla rotatoria realizzata a pochi metri dalla strada ferrata e dalle relative sbarre, le file sono chilometriche anche per l’aumentato volume di traffico. Peggio sarà non appena entreranno in attività le due scuole erigende proprio di fronte alla seconda rotatoria: si prevedono ingorghi memorabili. Quello che stupisce è che in tanti anni non ci sia stata una amministrazione che, in qualche modo, abbia saputo risolvere il problema. Che non è solo di viabilità ma è anche di una immagine di arretratezza che Macerata si trascina dietro.
12 giugno 2019