Non allarghiamoci troppo, restiamo nel nostro piccolo… a Macerata mille studenti in sciopero per salvare il pianeta. Volti felici, cartelli inneggianti, accattivante il motto “non ci rompete i polmoni”. Non c’è che dire: bella manifestazione. Peccato però… le teorie sono tutte splendide ma sono i fatti che contano. Dunque, vediamo… mille partecipanti… qualcuno ne ha due in tasca… quindi, a occhio e croce, sono sfilati insieme con i giovani 1.050 telefoni cellulari. Direte: “Che c’entra?” C’entra eccome! Stanno sfilando contro l’inquinamento, per salvare Madre Terra, con in tasca l’oggetto inquinante più di tutti! Non ci credete? Partiamo dall’inquinamento elettromagnetico (non per caso c’è il neologismo “elettrosmog”) e vediamo le materie plastiche (derivate dal petrolio) del guscio esterno e degli accessori che smaltiti negli inceneritori generano diossina (tutta salute per il pianeta e per chi ci abita!), poi ci sono i composti dei display a cristalli liquidi, il piombo (metallo pesante velenoso) impiegato nei circuiti stampati, il bromuro che svolge la funzione di isolante, il berillio si trova nei contatti, il cadmio all’interno delle batterie e ancora nichel, platino… Queste elencate sono sostanze che incidono sul nostro sistema immunitario, sull’apparato respiratorio, sul fegato e, per finire, già che siamo in tema ecologico, inquinano terreno, falde acquifere e atmosfera. Vi basta? Ma non è finita qui, c’è dell’altro. I modelli di telefono cellulare passano facilmente di moda (status symbol – più giga per le app) oppure si rompono: la riparazione costa, si butta e si ricompra nuovo. Dove finisce il vecchio? che non è uno ma sono, ogni anno nel pianeta, 230 milioni! Che fine fanno? Quasi tutti prendono la strada per la Cina, per l’India, per il Pakistan e per alcuni paesi africani. In questi luoghi i cellulari vengono smontati affinché si possano recuperare i materiali riciclabili: nichel e platino, a esempio. Il resto viene buttato in discariche prive di ogni sistema di controllo e sicurezza. Inquinano la nostra cara Terra. Conclusione? Cari giovani, invece di scioperare andate a scuola, prendete istruzione e consapevolezza di ciò che vi circonda. Quando toccherà a voi amministrare potrete fare il bene per il pianeta e per i vostri simili. Intanto iniziate dando l’esempio: buttate via il cellulare! …è troppo dura buttarlo via? almeno fatene un uso intelligente e moderato…
Fernando Pallocchini
8 maggio 2019