“Gente allegra il ciel l’aiuta” e Cinzia e Fabrizio sono sempre sorridenti nell’accogliere i clienti! Il primo marzo del 1989 i Biondini rilevarono l’attività da Lilly, che l’aveva gestita per 45 anni e iniziarono la loro storia all’incrocio di corso Cairoli, punto focale delle “Casette”.
Da allora cosa è cambiato?
“Tutto, il modo di pensare dei clienti, il modo di vendere… oggi le persone sono più silenziose, immerse nei loro pensieri e quelli che parlano lo fanno per il bisogno di sfogarsi”.
Anche i giochi per i bambini sono cambiati?
“Certamente, oggi tutto è più tecnologico ed è cresciuta l’esigenza dei bambini, tutto è più accelerato, i giochi che prima venivano acquistati per i dodicenni oggi sono destinati a bimbi di sei anni. Prima c’era più decisione nella scelta, oggi al contrario le persone sono più indecise”.
Le persone leggono?
“Oggi molto meno, almeno su carta, c’è internet che ha invaso tutto. Prima i quotidiani erano letti da tutti, oggi solo da persone anziane e da qualche giovane”.
Siete specializzati nel Natale e presentate ogni anno belle vetrine…
“Il Natale va sempre bene sia con i giocattoli che con gli accessori natalizi: addobbi e presepi. Questo pure perché siamo molto attenti a fare gli acquisti, cercando quel che in giro non è facile da reperire. Per fare ciò ci muoviamo con molto anticipo partecipando alle fiere. Basta pensare che già siamo stati a Francoforte per gli acquisti del prossimo Natale”
C’è una qualche difficoltà che trenta anni fa non c’era?
“E certo! Se prima bastava conoscere l’italiano e magari era necessario esprimersi pure in dialetto, oggi non è sufficiente. Le visite di persone straniere sono sempre più frequenti ed è diventato necessario saper parlare in inglese”.
Tra i servizi che offrite ai clienti ci sono anche i testi scolastici…
“Sì, è un servizio utile che, però, per più motivi ci fa impazzire”.
Immaginiamo abbiate tanti aneddoti: ce ne raccontate uno?
“Riguarda le palle di Natale. Ne abbiamo anche in vetro decorato, molto belle e una signora ne acquistò alcune. Giunta a casa una le cadde in terra senza rompersi. Tornò da noi e, con molta discrezione, nel retrobottega, protestò dicendo che non era di vetro, la lanciò in terra ma la vide finire in frantumi! Un rappresentante presente scoppiò a ridere e lei, seria, lo apostrofò così: e lei non rida!”
Trent’anni di attività…
“Sono stati anni d’impegno e di soddisfazioni ma sono solo una tappa del nostro percorso, siamo convinti che vi siano altri risultati da conseguire, con il medesimo entusiasmo e con la stessa tenacia che ci hanno motivato fin dall’inizio e che ci hanno permesso di giungere fin qui”.
Fernando Pallocchini
30 aprile 2019