Evento speciale alla Biblioteca Mozzi Borgetti: la riapertura della sala lettura che, dopo i lavori di riallestimento e risanamento, è stata intitolata al ricercatore, archivista e scrittore Libero Paci ed è nuovamente fruibile al pubblico, esattamente dopo 232 anni dall’apertura avvenuta il 31 marzo del 1787. Sarà anche sede del Fondo per la storia locale.
Dopo gli auguri di buon compleanno alla biblioteca del sindaco Romano Carancini e l’intervento del vicesindaco e assessore Stefania Monteverde, la già direttrice della Mozzi-Borgetti, Alessandra Sfrappini, ha ripercorso alcune fondamentali tappe storiche: “La sala di lettura che viene oggi riaperta è il locale più arioso e luminoso dell’intero edificio, si trova infatti sul versante sud del fabbricato, una porzione dell’antico Collegio dei gesuiti che quando la Pubblica Libreria maceratese venne inaugurata, nel 1787, non era ancora utilizzato. Fu solo nei primi decenni dell’800 che la Biblioteca guadagnò questa serie di locali con vista sul panorama dei Sibillini, dalle antiche aulette del Collegio, che furono arredate con gli scaffali lignei che ancora vediamo e che sono stati oggi restaurati, fino ai locali destinati all’accoglienza del pubblico e alla odierna sala di lettura. Ai primi del Novecento la sala servì per esporre le opere della Pinacoteca. Fu arredata negli anni Venti, durante la direzione di Giovanni Spadoni, con alte scaffalature lignee che furono sostituite nel 1965-66 da una struttura metallica con ballatoio, conservata fino agli ultimi interventi di ristrutturazione.
L’intitolazione a Libero Paci rappresenta un doveroso tributo a uno studioso che ha lavorato lungamente alla Mozzi Borgetti e che ha prodotto tantissimo, dedicandosi alla ricerca archivistica e collaborando a opere fondamentali per la città come la Storia di Macerata.
Scelta particolarmente appropriata in quanto la sala è una sezione locale a scaffale aperto, dove si possono trovare monografie e periodici riguardanti Macerata e le Marche, dunque una tematica decisamente assonante con la figura di Paci”.
Riaperte anche quattro nuove sale della Biblioteca antica che contengono il prezioso patrimonio dello storico dell’arte maceratese Amico Ricci, comprendente la sua completa raccolta di manoscritti, numerosi volumi di grande interesse artistico e la sua stupenda libreria storico-archeologica, e una intitolata a Domenico Silverj, importante musicista marchigiano dell’800 e noto per essere stato il primo sindaco di Tolentino dove al suo interno sono conservate le opere riguardanti la musica e i musicisti, la drammaturgia e il teatro. Le sale 9 e 10 custodiscono invece al loro interno le donazioni effettuate dallo storico della letteratura italiana Giulio Natali e i numerosi volumi che trattano di Storia del Risorgimento dei fratelli Giovanni e Domenico Spadoni, che vanno a impreziosire una già ampia raccolta di volumi sul tema risorgimentale, permettendo alla Biblioteca la creazione di una vera e propria stanza tematica. L’ultima sala della navata meridionale è quella dove sono custoditi oltre 1500 manoscritti, carteggi ed incunaboli di inestimabile valore e che testimoniano ancora una volta il profondo valore storico e culturale della biblioteca.
1 aprile 2019