Italiani nel mondo – Al Cairo c’è il “Circolo del Risotto”

Conoscendo la mia passione per l’Egitto, anni fa un amico caldarolese mi ha segnalato un circolo culturale dal nome curioso. Intorno al 1878, al Cairo una ventina di soci di un circolo internazionale fondarono il “Circolo del Risotto”, presidente l’avvocato Tito Figari. Il Figari era Venerabile della “Luce d’Oriente” di quella città.

 

La sede nel quartiere di Ismailia

S’iniziò in una modesta sede; dopo una ventina d’anni il sodalizio era cresciuto e aveva bisogno di spazio. Il banchiere Raphaël Suarès (1844-1906) consentì l’uso di tutto il primo piano di un palazzo costruito nel 1897, sito al centro del quartiere Ismailia, la parte più aristocratica della città. L’elegante edificio era stato progettato in stile neorinascimentale dall’architetto goriziano Antonio Lasciac Bey (1854-1946). Quella nuova sede aveva sale di lettura e di conversazione, un biliardo e un salone da ballo; fu inaugurata nel novembre 1898. Gli italiani in viaggio in città che ebbero la possibilità di visitarla la ricordano con gran piacere.

 

La comunità italiana in Egitto

Agli inizi del Novecento la comunità italiana in Egitto contava circa 38.000 persone: dirigenti, architetti, costruttori, decoratori, ebanisti, fotografi e artisti vari. In un breve articolo su Internet, senza firma, si ricorda il dottor Onofrio Abbate, medico di fiducia della famiglia del Viceré, direttore dell’Intendenza Sanitaria d’Egitto e presidente della Società Khediviale di Geografia. L’avvocato Figari fu uno dei due primi segretari di quella società.

 

Il museo Geografico ed Etnografico

Abbate Pascià, con la collaborazione del dottor Bonola, fondò il museo Geografico ed Etnografico della città con cimeli di tanti viaggiatori ed esploratori italiani, i quali, per scoprire l’Africa, avevano come base di partenza Il Cairo. Tra di essi: il perugino Orazio Antinori (1811 – 1882), Gaetano Casati (1838-1902), Romolo Gessi Pascià (1831-1881), Carlo Piaggia (1827-1882), e altri. Domenica 15 aprile 2018, nel visitare l’ospedale italiano “Umberto I” nel quartiere Abbassiya, ho notato con piacere che il “Circolo del Risotto” fu uno dei benefattori iniziali che contribuì alla raccolta di fondi per il nuovo nosocomio aperto nel 1903. Nella grande epigrafe marmorea dell’ingresso è inciso al ventiduesimo posto.

 

Il palazzo

Nel 2016 cercai di individuare quel palazzo, già sede di quel vecchio sodalizio, ma era coperto da una impalcatura per il restauro; solo due anni dopo sono riuscito ad ammirarlo. Si trova in piazza Kamel Pascià, nel quartiere  tuttora ricchissimo di bei palazzi. Non si può escludere che, diversi decenni fa, quel palazzo sia stato demolito e poi ricostruito nel medesimo stile. Il venerdì mattino, giorno di festa, è ideale per ammirare e fotografare i palazzi del centro storico: il traffico, di solito estremamente caotico, è ridotto al minimo.

 

“Il fiore di Talaat Harb”

Venerdì 13 aprile 2018  mi sono recato nel quartiere dove si trova anche il negozietto denominato “Il fiore di Talaat Harb” che fa ottime spremute di frutta: un bicchiere da un quarto di litro di spremuta di canna da zucchero lo gusto sempre molto volentieri. Nella piazza vi ho conosciuto il giovane fotografo Hesham Amr e due ragazze che stavano scattando foto al monumento, alla piazza e ai palazzi circostanti. La figura femminile di bronzo seduta in basso, forse raffigurante la libertà, e anche la statua soprastante di Mostafà Kamel Pascià (indipendentista d’inizio Novecento) sembrano ammirare il palazzo Suarès che spicca con il suo bel colore salmone-aragosta.

Eno Santecchia – foto E. Santecchia

24 marzo 2019

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