Fondazione Carima, nel 2018 impiegati 2 milioni di euro

Abbiamo incontrato la Presidente di Fondazione Carima, Rosaria Del Balzo Ruiti, per tirare un consuntivo del 2018.

 

Per la Fondazione, che anno è stato il 2018?

È stato un anno estremamente importante il 2018 per la Fondazione Cassa di Risparmio della provincia di Macerata, un anno di grande vicinanza al territorio maceratese duramente colpito e che porta ancora su di sé i segni di un sisma devastante. Una vicinanza a tutto tondo. Un dato su tutti, forse il più freddo perché un dato numerico, ma pieno del nostro spirito di servizio, quello che abbiamo profuso nella nostra attività sul territorio: 2 milioni di euro, impiegati per realizzare progetti a sostegno di tutte le richieste che sono venute dalla nostra terra.

 

Quali i filoni d’intervento?

L’attività istituzionale della Fondazione si è divisa in tre filoni: uno in sostegno ai territori colpiti dai terremoti, un altro in ambito sanitario e un terzo dedicato al settore dell’arte.

 

Quale è stato il più impegnativo?

Il tema del terremoto è stato quello più impegnativo, per determinare le priorità nell’assegnazione delle risorse, orientando con attenzione le linee guida dell’azione istituzionale.

 

In quali ambiti d’intervento si è svolto?

All’interno del capitolo sisma sono stati tre gli ambiti d’intervento:

1 – donazione di mezzi ai comuni del cratere; 2 – recupero degli archivi storici danneggiati; 3 – cofinanziamento di 10 progetti nell’ambito della campagna dell’Anci  Crowd “La solidarietà non trema”. Per questa ultima iniziativa le risorse messe a disposizione dalla Fondazione, pari a 312mila euro, hanno permesso di realizzare progetti concreti del valore di 700mila euro.

 

Ci può fare qualche esempio?

A Colmurano la sistemazione del Museo Lorenzo Contratti Ventura, un luogo polifunzionale per il paese e il  restauro di parte delle antiche mura del castello, che ha consentito di far rimanere in paese un servizio essenziale come l’Ufficio postale. Poi l’acquisto di un bobcat che migliora i servizi per il piccolo Comune di Gualdo che, altrimenti, sarebbe stato impossibilitato ad acquistarlo. Sono solo due esempi, tra i tanti, di interventi diversi fra loro.

 

Come vi siete regolati per stabilire le priorità?

Quelle della Fondazione non sono state semplici erogazioni ma siamo andati a vedere per toccare con mano le esigenze reali, creando così una sinergia veramente importante, sia con le amministrazioni che con la popolazione, per essere davvero più vicini a loro. Questo ci ha portato a realizzare un altro progetto denominato “Sulle strade della solidarietà”. Abbiamo acquistato dei mezzi affinché i sindaci fossero rassicurati nel lavoro sul territorio e potessero raggiungerne le parti estreme, le più disagevoli, per stare vicini ai loro concittadini. Questa vicinanza alle persone e alle loro esigenze ci fa sentire tranquilli per il lavoro che abbiamo svolto e che continueremo a svolgere.

 

Ci racconta di Serrapetrona?

Un dono significativo, che è uno tra i tanti forniti alle comunità del maceratese. A Serrapetrona è stata consegnata una Panda 4×4, adatta per quei luoghi impervi, che viene usata dalla polizia locale per le finalità di protezione civile a servizio delle esigenze della collettività. Per non dimenticare l’altro progetto, sempre a Serrapetrona: il finanziamento de “Il bello della ricostruzione, l’arte sal vata si mostra”, a favore del patrimonio d’arte proveniente dai luoghi inagibili del comune. Le opere d’arte prima sono state salvate e messe in sicurezza in uno spazio di emergenza nella immediatezza del sisma, poi grazie al contributo della Fondazione  hanno avuto una collocazione per il momento definitiva che ne permette la fruibilità alla collettività.

 

Ci dice del recupero degli archivi storici? 

In questo 2018 un valore particolare è stato dato al recupero degli archivi storici, strumenti indispensabili al funzionamento delle comunità. Questo è un modo di recuperare la nostra memoria perché senza di essa non saremo mai in grado di affrontare il futuro in maniera adeguata. Sono stati stanziati 100mila euro per la messa in sicurezza, il riordino e la informatizzazione degli archivi storici dei comuni del cratere sismico.

 

Che interventi per la Sanità?

Essere vicini a un territorio vuol dire avere a cuore anche la salute dei cittadini, per cui quest’anno abbiamo sostenuto sia l’ospedale di Civitanova Marche che quello di Macerata con l’acquisto di attrezzature sanitarie di ultima generazione e all’avanguardia per un impegno economico di 800mila euro. Significative sono la camera di criocongelamento a Civitanova Marche, per la conservazione delle cellule staminali; per Macerata un angiografo e un laser finalizzato al trattamento chirurgico di elevato livello specialistico in ambito urologico.

 

Per quanto riguarda il mondo della cultura?

Abbiamo consentito di entrare in rete con gli altri musei del territorio quel gioiello che è Palazzo Ricci, con la sua importante collezione d’arte del Novecento e abbiamo partecipato a una serie di mostre di particolare valore culturale.

 

Quali progetti per il 2019?

Cosa faremo nel 2019?  Saremo una Fondazione di Comunità, parte integrante del nostro territorio, per ripartire insieme; un punto di riferimento per la nostra Comunità per dialogare con tutti i soggetti di innovazione  sociale, di condivisione e di benessere sociale.

1 febbraio 2019

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