Qualche giorno dopo il Concerto di fine anno a Treia abbiamo incontrato il presidente della “Banda Musicale Città di Treia” Paolo Damiani, ancora entusiasta per la prova di affetto dimostrata dai treiesi nei confronti della banda.
Presidente, una bella serata…
“Sì, bella, entusiasmante e, per me, perfino commovente. È stato il compendio di un anno di lavoro, di prove, di concerti portando in giro per l’Italia il nome di Treia. È stato un ‘sentirsi a casa’ circondati dall’affetto dei concittadini e di chi ama la musica”.
Più che un concerto è stato uno show…
“Abbiamo voluto divertire sia il pubblico che noi stessi offrendo uno spettacolo con, oltre la banda, un ulteriore valore musicale aggiunto, quello del pianoforte, magistralmente inserito tra gli ottoni e gli altri strumenti bandistici da quell’eccellente pianista che è Lorenzo Gasparri. Altro valore aggiunto è stata la cantante treiese Alessia Gismondi che ha dato prova della sua grande vocalità interpretando pezzi impegnativi come Skyfall e Viva la vida. A giudicare dagli applausi credo che il pubblico abbia gradito”.
Durante la serata non sono mancate le sorprese…
“Piacevoli, aggiungerei. Perché, mentre i musicisti hanno attaccato un pezzo, vedere due persone alzarsi dalle prime file e salire la scaletta che porta al palcoscenico, dirigersi ai microfoni e iniziare a cantare senza essere prima annunciati, è già, a dir poco, sorprendente, quando poi le voci della coppia s’impongono per bravura e le luci mettono in evidenza i due personaggi il piacere aumenta in quanto sono volti conosciuti: la cantante Alessandra Coperchio e il dottor Alberto Brambatti”.
Crediamo, però, che il momento più importante della serata sia stato un altro: la consegna degli attestati a un gruppo di ragazzini. Non crede?
“La serata è stata composta da tanti momenti e, in effetti, questo è stato quello che racchiude in sé più significati. È la passione per la musica che si rinnova nelle giovani leve, è il nostro impegno per far crescere, attraverso l’insegnamento, la sensibilità umana nei giovani, è la convinzione dei genitori ad assecondare l’interesse per uno strumento dei propri figli, tenendoli impegnati in una attività tra le più sane ed educative”.
Visto come sono stati bravi, da strumentisti in erba tra strumentisti più navigati, li vogliamo citare?
“Certamente, sono stati tutti bravissimi, hanno dominato la loro emozione perché questo è stato il loro primo concerto! Abbiamo consegnato il diploma sul palco, di fronte al pubblico, a Camilla Prosperi (flauto), Giorgia Caldarola (clarinetto), Alessia Abusinetti (tromba), Sebastiano Bianchi (percussioni), Cristian Ganci (sax) e Matteo Orazi (corno)”.
Altra sorpresa è l’aver suonato pezzi tipici della vostra Street Band, che hanno bisogno di spazio e sono poco adatti al ristretto palcoscenico di un teatro.
“Abbiamo ceduto alla richiesta di uno spettatore e… guarda caso, avevamo con noi i cappelli e gli occhiali da Blues Brother. Ci siamo adattati allo spazio e il successo travolgente è stata la degna chiusura del concerto!”
Presidente, si sente di fare ringraziamenti?
“Mi mette in difficoltà, e sì, perché sono sempre tante le persone e gli Enti da ringraziare che, alla fine, si fa una figuraccia dimenticando qualcuno… mi limito così nel ringraziare Alessandra Giannangeli che si è prestata, brava e gentile, a presentare la serata e, naturalmente tutti gli orchestrali, ben diretti dal Maestro Emiliano Bastari”.
14 gennaio 2019