Ogni anno la programmazione del Teatro Lauro Rossi di Macerata, curata dal Comune e dall’AMAT, riesce a sorprendere e incuriosire con la sua programmazione. La stagione 2017-2018 ha offerto spettacoli di ampio respiro spaziando dai classici ai contemporanei, non dimenticando la magia della danza. Le tavole del palcoscenico sono risuonate dei passi di “Richard II” magistralmente interpretato da una Maddalena Crippa tagliente e possente che sotto la guida di Peter Stein ha dato prova di grande versatilità nel portare in scena un controverso carattere maschile. Novembre ci ha deliziato con la “Spellbound Contemporary Ballet” che ha ballato nell’intenso Rossini Ouvertures, sottolineato da uno splendido piano luci. Non poteva mancare la frizzante allegria di Emilio Solfrizzi che ci ha fatto godere del suo “Borghese gentiluomo”, delineando con forza la figura di questo ricco borghese che sogna di diventare nobile. Esilaranti i tentativi di migliorare la sua cultura nelle varie arti, mai dimenticando un tocco di commozione e poesia. Ottimo il cast che con grande maestria ha affiancato il mattatore Emilio. Due mirabili attrici come Isabella Ferrari e Iaia Forte sono riuscite a catturare il respiro del pubblico con “Come le stelle nel buio”, storia di due sorelle che vivono e convivono da anni in una splendida quanto solitaria villa. Le traversie delle loro vite, baciate dal successo prima e sprofondate nella miseria dopo, rimbalzano dal palco alla platea per avvolgere e coinvolgere, sottolineate dalla struggente Isabella Ferrari e una Iaia Forte sempre intrigante e sorprendente. Coinvolgente Mirco Paolini che con il suo “Tecno-filò. Technology and me” ha saputo ancora una volta lasciare al gremito pubblico profondi spunti di riflessione sul mondo di Internet, sulla scienza via via fino alla robotica. Uno spettacolo capace di farci sorridere e pensare, applaudire e soffermarci con più attenzione su aspetti che a volte si danno troppo per scontati. Febbraio è stato anche il mese di “Il sindaco del Rione Sanità”, capolavoro di Eduardo De Filippo diretto da Mario Martone. Un grande e intenso cast, capitanato dal giovane Francesco Di Leva nel ruolo di Antonio Barracano, ha sancito l’ottima lettura dell’apprezzato regista con uno dei capisaldi del teatro non solo eduardiano. Una grande Marina Massironi affiancata da una notevole Alessandra Faiella hanno dato vita a “Rosalyn”, un thriller psicologico che riesce a conquistare il pubblico con tutte le sue mille atmosfere. Notevole il lavoro fatto sui due personaggi, la scrittrice di successo Esther e la donna di servizio Rosalyn, che nonostante le loro diversità riescono ben a rappresentare le mille sfaccettature della natura umana, attraverso angosce, momenti divertenti e pulsioni nascoste. Uno spettacolo al femminile anche per la regia (Serena Sinigaglia) e la scenografia affidata a Maria Spazzi. Il cartellone è stato integrato da due spettacoli fuori abbonamento: “Corpus Pasolini” per la voce di Giorgio Felicetti e un classico della danza “Il lago dei Cigni” rappresentato dal giovane Balletto di Mosca La Classique. È appena uscito il cartellone della prossima stagione 2018-2019 e anche questa volta l’offerta non deluderà il folto pubblico. Il Comune e l’AMAT sono riusciti, come al solito, a offrire spettacoli di grande qualità e innovazione.
Lucia De Luca
31 dicembre 2018