Ospedale unico equivale a distruzione della Sanità pubblica

Di questi giorni le polemiche di vari sindaci della provincia di Macerata per la decisione del Consiglio comunale di Macerata di approvare un documento d’indirizzo che collocherebbe il nuovo ospedale unico in zona Pieve, nelle immediate vicinanze della rotatori di Sforzacosta. Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo votato contro, ma non contro una Sanità migliore ma contro questa politica che con la Sanità gioca d’azzardo.

 

Ospedale unico equivale a distruzione Sanità pubblica

Da decenni la politica nomina i dirigenti delle aziende sanitarie, talvolta incapaci perciò ricattabili, altre volte schierati politicamente quindi manovrabili. In Lombardia sappiamo tutti di un uomo condannato in secondo grado a 7 anni e 6 mesi di reclusione che ha fatto nomine “religiose” in tutti gli ospedali lombardi.

Osservando la vita quotidiana dei nostri concittadini possiamo a malincuore evidenziare che il solo parlare di questi ospedali unici ha portato una graduale distruzione della Sanità pubblica, ottimo esempio di politica sociale per una nazione emancipata. Che senso ha tutto ciò se tali ospedali saranno realizzati con tempi lunghissimi? Non sarà tutto progettato per agevolare le strutture private che in questo marasma proliferano triplicando i fatturati? Saremmo senza dubbio favorevoli a nuove strutture ospedaliere funzionali e moderne, ma solo se necessario.

 

Utilizzare, migliorandolo, l’esistente

Un passo da valutare bene perché noi siamo per un utilizzo efficiente ed efficace di quello che già c’è, migliorando quando necessario le strutture sanitarie rendendole sicure, confortevoli, abbinando a ciò i servizi e le specializzazioni che caratterizzino ogni presidio ospedaliero. Invece ci sembra chiaro che si stiano smantellando le piccole realtà proponendo un progetto faraonico, che per noi è facile immaginare nel suo epilogo. Basta tornare qualche anno indietro e ricordare incontri, convegni e conferenze stampa premonitori di progetti faraonici mai realizzati.

 

Macerata, le promesse non realizzate

Servirebbero pagine e pagine per elencarli tutti ma ci limitiamo a ricordare le piscine olimpioniche promesse da Carancini e Canesin, il bel viale della nuova via Trento con alberi e passeggio, una piazza Pizzarello a servizio dei cittadini e, come dimenticare, Valleverde destinata a 32 aziende e ora occupata da meno di 5, sempre illuminata, fotografia bea a fuoco dell’assenza di una programmazione seria. In questo desolante panorama di opere grandiose, intanto, alcune zone della città cadono a pezzi e nessuno s’interessa del recupero delle meravigliose fontane cittadine per le quali ci sono i progetti di Fabio Taffetani e di Silvano Iommi, professionisti forse messi da una parte perché non sventolano certe bandiere.

 

Incompetenti e bramosi di carriera politica

La competenza e la professionalità (chiamate da tutti “meritocrazia”) sono andate a farsi benedire e ci troviamo di fronte a persone talvolta incompetenti e bramose di carriera politica, che hanno dimenticato il significato delle parole “bene comune”. Basta leggere le dichiarazioni dei candidati alle elezioni provinciali del Pd per capire a che bassi livelli è arrivata la politica. Candidati di uno stesso partito usano parole più violente dell’opposizione sui “loro” amministratori in Regione reputandoli degli incapaci. Ognuno insulta l’altro sperando di farsi spazio ed è quindi semplice, per esempio, capire lo scambio di attacchi tra Sciapichetti e Carancini (magari per quel “forse” unico posto alle prossime regionali?).

 

La frase illuminante

Macerata, in questo momento storico, ha bisogno di persone che lavorino per la coesione sociale. Si è perso il valore di unitarietà e siamo per la maggioranza “individui” e non componenti di una comunità. Comunità come la nostra debbono mettere al centro il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte. Voglio citare una frase che mi ha segnato, pronunciata da un’amica comune della compiante Barbara Pojaghi: “La politica deve smetterla di fare le cose PER i cittadini, e deve farle CON i cittadini”.

 

Carancini e le decisioni… sorprendenti

La storia recente ci racconta, purtroppo, che non bastano proclami in “politichese” per creare coesione sociale, ma occorre dimostrarlo ogni giorno con i propri comportamenti. Sono state prese decisioni, in particolare negli ultimi 10 anni, che hanno trovato sorpresi i cittadini nonostante tali decisioni li riguardassero. Cito la riacquisizione del ParkSì (era già di proprietà comunale) o la modificata viabilità dei quartieri di via Marche e delle Vergini, che sono le più evidenti, a dimostrazione di una partecipazione inesistente.

L’attuale Sindaco, con la sua spiccata tendenza a non condividere e a fare “l’uomo solo al comando” ha sicuramente minato alla base – e non solo – la coesione sociale di questa città, basti vedere le numerose sedute di consigli comunali andate deserte per mancanza del numero legale. Con amministratori di questo tipo le divisioni aumenteranno e la coesione sociale insieme con la salvaguardia del bene comune si allontaneranno ogni giorno di più, a discapito di chi vuol vivere invece in una città della quale andare fieri.

Roberto Cherubini – M5S Macerata

16 dicembre 2018  

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