Da oggi si chiamerà “Palazzo Exgil” ed è la testimonianza che quando si guarda il bene pubblico lasciando da parte la simbologia politica le opere riescono bene. Altri distruggono le testimonianze del passato (in questo caso una struttura del periodo fascista) indipendentemente dal fatto che siano opere d’arte da conservare, a Macerata va dato atto che così non è stato. Oggi la città dispone di un luogo perfettamente restaurato, bello a vedersi e funzionale (non per nulla è architettura razionalista) alle attività dell’Apm. Così come è stato fatto per la nuova illuminazione del Monumento ai Caduti e come sarà fatto per lo Stadio della Vittoria. Vale a dire: quando passato e presente si fondono a beneficio della comunità.
Altre novità in arrivo a viale Don Bosco
Parole del Sindaco Romano Carancini: “Questo intervento si inserisce in un contesto progettuale più ampio della zona di viale Don Bosco, che riguarderà anche un altro complesso importante, quello del capannone Rossini, dove opereremo una rigenerazione umanistica per questa preziosa struttura che rischiava di essere chiusa e che potrà rivivere come polo per i giovani, grazie a un bando finanziato dal Consiglio dei Ministri. In questa nuova visione e rigenerazione di viale Don Bosco, sarà inclusa anche la stazione ferroviaria grazie alla collaborazione avviata con le ferrovie”.
Investimento e recupero
Il recupero del Palazzo Exgil ha richiesto un investimento di 2milioni e 450 mila euro e ha riguardato interventi per il consolidamento statico, la razionalizzazione degli spazi per la destinazione a uffici. Sono poi stati eseguiti lavori di drenaggio e impermeabilizzazione, sistemazione della copertura, degli interni e degli intonaci. Sono state riportate ai colori originari le tinte, recuperati gli originali infissi in ferro e restaurate le porte anch’esse originali. Il progetto di recupero, realizzato in stretta collaborazione con la Soprintendenza e eseguito dalla ditta Pensi, è stato coordinato dal dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Macerata, l’ing. Tristano Luchetti, su progetto degli architetti Luigi Pavoni e Giulia Paoloni, insieme ai geometri Emerson Breccia e Massimo Micozzi dell’ufficio Tecnico comunale.
2 dicembre 2018