“La volpe perde il pelo ma non il vizio”: nel numero 242 de “La rucola”, a pagina 26 avevamo titolato così l’articolo, mentre gli autori del pezzo avevano suggerito “Accadde 70 anni fa a Corridonia”, perché volevano solo riportare la cronaca dei fatti. Il titolo suggerito lo avevamo messo in testa all’articolo ma con lettere meno grandi dell’altro. Naturalmente ci scusiamo dell’inconveniente, però… riproponiamo il nostro titolo per un altro “pezzo” (Pietro Molini e Modesto Cacciurri, autori del’articolo di cui sopra, questa volta non c’entrano) che rende con chiarezza ancora una volta l’atmosfera politica di quel periodo. Oggi si sputa veleno sui social.
La lettera anonima
Si tratta di una lettera anonima ricevuta l’1 giugno del 1950 da don Clario Pallotta, parroco di Corridonia, appena succeduto a monsignor Giuseppe Miti, scritta in “pessimo italiano” ma, cosa strana, con buona grafia e ritrovata qualche anno fa nell’archivio parrocchiale di Corridonia.
“Io sottoscritto, della sezione Giovanile Comunista.
Signor riverentum Proposto Don Claudio Pallotta sei tanto bravo sei tanto gentile sei una persona struitissima che al monto non esiste altro come te specialmente quanto mi parli di politica in Chiesa. Mi sei tanto amabile che mi urti ll’animo soltanto no di prenterti a schiaffi ma di prenterti a sassate e fucilate fino davanti alla porta della Chiesa dove trovi quella stanca di ferro dove te siamo aggià giurato di legarti con un pezzo di fil di ferro spinoso e poi dopo averti inzuppato con la benzina ti vorrei vedere ardere come una cannela. Dunque mi resta di avisarti per la seconta volta ti prego di smettere se non vuoi presto morire da una brutta morte stai attento che stai male pergiurato sappi bene che noi siamo tutta la forza più sana e siamo tutta la parte più capace di lottare contro questo stato di cose. Siamo tutti armati e pronti adogni avvenire se non campiate presto argomento ve lo campieremo noi mi resterebbe ancora tante altre cose da dirvi noi tutti iscritti alla sezione G.C.I.L. ti mantiamo i più preziosi saluti da un offenziva di cannone trecento cinque / calibro prolungato a voi tutti colleghi di nuovo saluti mantati da una bomba suber tonica che sarebbe la bomba Idrogino. Mi dispiace signor Eccellenza di avere sprecato questa carta e busta e inchiostro per far capire a un fanatico cretino impecille farabutto come lei. che non sa ne parlare ne stare zitto adesso riporta questa lettera allautorità giudiziaria come quella che ai preso il 22 maggio ti saluto farabutto”.
Un personalissimo ricordo di don Clario Pallotta
Don Clario Pallotta l’ho avuto come insegnante di religione alle Medie, con lui c’erano prof del calibro di Delio Pacini e Americo Luchetti: tre grandi! Lo incontravo spesso in parrocchia, al catechismo e ricordo una persona gentile, educata, di grande cultura e fermo nel carattere: mi ha dato molto e ancora lo ringrazio.
Fernando Pallocchini
31 ottobre 2018