“Entra finalmente nel decreto Emergenze in discussione alla Camera la sanatoria per le piccole e limitate difformità edilizie che bloccavano la ricostruzione nei comuni del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016.
Nella notte è stato approvato l’emendamento del Movimento 5 Stelle e della Lega che estende la possibilità di richiedere la sanatoria, contestualmente alla domanda di contributo, alle ipotesi di cui all’art. 22 TUE ulteriori rispetto alla manutenzione straordinaria, dunque anche agli interventi di restauro e di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia diversi dalla cosiddetta ristrutturazione pesante“.
Lo fa sapere Patrizia Terzoni, portavoce M5S e vicepresidente della Commissione Ambiente alla Camera. “Chiariamo subito che stiamo parlando di piccole difformità edilizie realizzate decenni fa: interventi di ripristino o sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, di eliminazione, modifica e inserimento di nuovi elementi e impianti che non comportano aumenti di volumetria. Gli aumenti di volumetria sono consentiti solo nei limiti previsti dalle norme regionali sul Piano Casa, ma il contributo per la ricostruzione non viene calcolato sulla volumetria aggiuntiva – chiarisce Terzoni – Nei centri storici dei comuni del cratere da centinaia di anni si sono stratificate modifiche di entità minima che oggi bloccano la ricostruzione perché rendono impossibile il riconoscimento del contributo. Ora abbiamo eliminato questo ostacolo mantenendo i massimi standard di sicurezza e tutela del paesaggio: tutto avverrà accertando la sicurezza statica e anti-sismica degli edifici ricostruiti e nessuna sanatoria e’ prevista per strutture totalmente abusive” conclude la deputata M5S.
23 ottobre 2018