In agricoltura più inquini e più ottieni sovvenzioni

Riceviamo e pubblichiamo dalla Senatrice Donatella Agostinelli del Movimento 5 Stelle.

Con la pubblicazione del Rapporto 2018 Cambia la Terra  è emerso in modo inequivocabile che la quasi totalità delle sovvenzioni europee e nazionali va all’agricoltura tradizionale, che utilizza elementi inquinanti quali pesticidi, fertilizzanti sintetici e diserbanti, mentre al biologico va poco meno del 3% delle contribuzioni totali.

 

La contraddizione

Questa è una netta contraddizione rispetto al principio “chi inquina paga”, più volte espresso nelle sedi europee e nazionali, anche in considerazione degli alti costi che la collettività deve sostenere per rimediare ai danni dell’inquinamento e alle conseguenze per la salute dei cittadini che esso comporta, come dimostrato dai vari studi internazionali citati nel Rapporto.

 

La penalizzazione

Non va poi dimenticato che l’agricoltura biologica è già penalizzata rispetto all’agricoltura tradizionale per i costi burocratici di certificazione e per la maggior mano d’opera impiegata, proprio per garantire lavorazioni rispettose dell’ambiente.

 

I benefici

Inoltre, vari studi dimostrano che l’agricoltura biologica comporta un risparmio energetico e riduce la desertificazione, l’erosione dei suoli e l’effetto serra. Sembra quindi assurdo che a fronte di tutti questi benefici per la collettività, l’agricoltura biologica non venga valorizzata con sovvenzioni pubbliche ma debba essere addirittura penalizzata rispetto a chi utilizza elementi inquinanti.

 

Interrogazione al Governo

Al fine di sensibilizzare il Governo su questa situazione ho depositato una interrogazione a risposta orale in Commissione per chiedere al Ministro se non condivida la necessità di invertire questo trend e per sapere quali iniziative intenda intraprendere per cambiare la destinazione di una significativa quota di risorse pubbliche per sostenere un modello agricolo più sicuro, più sano e più equo.

11 ottobre 2018  

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