Presentazione del libro “Io e Spyke”, scritto da Marco Motta con Jonathan Arpetti il 23 settembre, alle ore 18:00, presso la Libreria Mondadori di Corridonia (al Corridomnia Shopping Park), con la partecipazione di Sergio Pirozzi, già Sindaco di Amatrice. Marco Motta si racconta partendo dal terremoto del 2016 in centro Italia ed è la storia di un uomo e del suo cane da soccorso.
L’inizio…
C’è un Prima e c’è un Dopo a dividere certi momenti. A separarli c’è una linea di demarcazione netta, precisa. Prima, tutto era tranquillo. Dormivo sereno, galleggiavo in un sogno placido e indistinto, nel mio solito letto della casa di Cagli. Un attimo dopo ero perfettamente sveglio, sul chi vive, allarmato. Era stata Gianna a scuotermi senza troppi complimenti. Capii subito che non mi aveva svegliato per via di un incubo, ma per qualcosa di molto più serio. “Il terremoto…” mi disse scendendo dal letto.
La trama
Inizia così il racconto di Marco Motta, volontario della Croce Rossa che la notte del 24 agosto 2016, fu chiamato in aiuto delle popolazioni colpite da un sisma del sesto grado, devastante. Ma Marco non era solo. Insieme a lui, compagno fedele e instancabile soccorritore, c’era Spike, il border collie con il quale aveva imparato a salvare vite. Tutte quelle che era possibile salvare. In un racconto asciutto e privo di inutili sentimentalismi, Marco Motta narra, tra vita privata e missioni sul campo, la storia di una collaborazione e di un’amicizia davvero speciali. In particolare, Marco racconta storie di salvataggi (e purtroppo di tragedie) comuni, ma anche legate ai più recenti terremoti (in particolare quello di Amatrice), con delicatezza e rispetto.
Sullo scenario devastante e devastato di Amatrice, Marco e Spike arrivano dopo il coordinamento dei responsabili della Croce Rossa e incontrano subito Vigili del Fuoco già al lavoro fra le macerie. I pochi abitanti ancora lucidi riescono a collaborare indirizzando i soccorritori verso le case dove sicuramente ci sono persone e a quel punto è il cane ad avventurarsi sul suolo pericolante per segnalare con il suo abbaio caratteristico la presenza di esseri umani. Vivi o morti. La memoria del terremoto è ancora fresca, e il racconto di Marco ci avvicina a quella notte d’inferno con il coraggio e la speranza di chi ci ha lavorato, con la pietas e il dolore di chi ha anche visto la gente morire, con la soddisfazione di aver riportato alla luce i vivi. Per capire come è arrivato fin lì, Marco ripercorre brevemente i primi passi e gli ideali che lo hanno ispirato e poi tutte le esperienze in Croce Rossa, fino all’incontro con il cane straordinario che lo ha accompagnato proprio ad Amatrice. Un cane intelligentissimo per il quale Marco nutre la tenerezza di un “padre”: da cucciolo giocherellone ad “adolescente” ribelle a compagno di una vita. In filigrana, il complesso mondo del soccorso e del volontariato in Italia.
Un memoir alla Io&Marley che potrebbe diventare anche un Chicago Fireall’italiana.
20 settembre 2018