La ricostruzione post-terremoto, con grande lentezza, sta procedendo: si abbattono, dopo circa due anni le case pericolanti, si stanno consegnando le Sae, le casette provvisorie, a luglio 2018 (entro due mesi saranno consegnate le rimanenti), tornano le mai dimenticate tradizioni: è vero che il “popolo” di questo territorio si sente solo (il clima dei rapporti umani si è ulteriormente raffreddato) ma la voglia di tornare come prima del sisma è così palese, che i contrasti evidenti, le gelosie, saranno superati.
In 2000 alla Madonna della Cona
La ricorrenza della Madonna della Cona (Spina di Gualdo – Castelsantagelo sul Nera: è stata organizzata anche l’anno precedente) è stata salutata da più di duemila persone e questa grande affluenza dimostra che coloro i quali amano questi luoghi, questa natura, ricercano la normalità perduta. Il simbolo di questa giornata di pace (dopo la guerra del Pian Perduto nel Medioevo) è l’incontro tra la gente di Castelluccio e Castello (Norcia e Visso) per affermare che ogni lite deve avere un confronto civile e mai di scontro.
La strada aperta
Da Gualdo a Castelluccio il tragitto (oggi la strada, con i suoi problemi, è aperta: speriamo lo sarà definitivamente) è breve e in quell’angolo di paradiso, tra i Piani piccolo e grande, vediamo i prati dipinti, come in una tavolozza e unici al mondo, della fioritura della lenta, la lenticchia che ci preannuncia il prossimo capodanno: “lenticchie porta fortuna e cotechino” e nelle valli della Sibilla questa è una promessa. Oggi con la lenticchia sono riusciti a produrre anche un profumo che porta, in ogni luogo la fragranza delle terre della Sibilla.
Castelluccio
Torniamo al paese, Castelluccio, e vediamo amaramente quanto è distrutto, e come le persone che “venerano” questo luogo sono riuscite a offrire una giornata – tante altre ne daranno – di serenità ai tanti visitatori, che amano un paesaggio impresso nei loro cuori: Castelluccio è una importante risorsa turistica ed economica per le valli, comprese quelle Castellane, che la circondano. Castelluccio è una proprietà dell’umanità, e fa parte di un comprensorio che chiede di essere ricostruito (Norcia, Cascia, Visso, Ussita, Preci, Castelsantangelo sul Nera) e che solo la geografia politica può dividere: ne tengano conto nelle prossime delibera zioni Regione Marche e Regione Umbria.
Attenzione per i giovani
L’attrazione verso un comprensorio unico è fondamentale, se a queste bellezze si aggiunge lo sviluppo economico, perché nelle lunghe giornate invernali abbiano la possibilità, le certezze economiche e sociali, di far crescere un territorio dove c’è bisogno che i giovani non abbandonino ulteriormente questi paesi ma li rinnovino.
I giochi per i bambini
La terza cosa bella la troviamo a Castelsantangelo sul Nera nel villaggio dei moduli provvisori, casette ben sistemate (siamo certi che lo saranno anche per il prossimo inverno) e giochi per i bambini (altalena, scivolo…): i bambini sono la bellezza e il nostro avvenire. Invece di far critiche e pensare egoisticamente a se stessi, sarebbe utile che tutti affrontassimo lo spopolamento delle nostre terre (avvenuto anche e non solo per il terremoto) e chiedessimo investimenti, nuova occupazione e, così, molti bambini (speriamo che facciano chiasso) che sono il futuro e la vita delle nostre montagne.
I servizi
Tornando ai servizi: riteniamo tardivo l’inizio della costruzione della sede “provvisoria” della Pro Loco (il Presidente lo votano gli iscritti e ben venga chi ha idee e programmi nuovi, comunque siamo convinti che si può sempre fare meglio) e l’utilizzo concreto del “Capannaccio” per un vero ritrovo per i giovani. Molte sono le questioni aperte, ma si risolveranno nei prossimi anni, perché nessuno ha la bacchetta magica, ma alcune soluzioni immediate si chiedono: l’apertura prima possibile del servizio farmaceutico (la struttura è pronta da tempo ma è ancora chiusa e ricordiamo che quello di Castello è solo un armadio farmaceutico); indicazioni a chi vuol venire a Castello non solo per chi aveva seconde case; l’arrivo di giornali e riviste all’edicola di Castelsantangelo sul Nera: prima del terremoto li portavano e i lettori sono gli stessi (ndr: in edicola c’è solo “La rucola”).
Giulio Lattanzi
4 settembre 2018