A Corridonia “Medioevo a colori” nella Officina delle Arti

Sabato 25 agosto, nella galleria “OFFICINA DELLE ARTI” di Corridonia (MC) è stata inaugurata la mostra collettiva d’arte contemporanea intitolata “Medioevo a colori”, tra tamburini e figuranti in costume medievale della rievocazione storica “La Margutta”.

 

53 artisti

Una mostra particolare ideata e curata dalla professoressa Loredana Finicelli, che ha selezionato 53 artisti (pittori, scultori e videomaker), rappresentanti tutto il territorio italiano, significativa la presenza dell’artista genovese Balàzs Berzsenyi. Nell’organizzazione e selezione hanno contribuito pure i professori Marco Corrìas, Marianna Neri e il dott. Lorenzo Fattori anch’essi espressioni di materie e territori geografici differenti che hanno permesso di vedere e interpretare il medioevo sotto una nuova luce.

 

Cosa fu il Medioevo?

Obiettivo della mostra è realizzare una operazione culturale, un intervento sui contenuti che aggiorni tutte quelle false credenze che ognuno di noi, negli anni, ha acquisito su quell’epoca lontana e buia chiamata Medioevo. Che cosa fu il Medioevo? Realmente quella manciata di secoli oscuri e cupi, dominati dalla legge del più forte, segnati dal pregiudizio e dalla barbarie? O non fu, invece, la premessa, il necessario prologo alla costituzione delle civiltà dei secoli successivi? Del resto, se l’Alto Medioevo vide il crollo dell’Impero romano e l’innesto delle culture germaniche, arabe e normanne nella civiltà del Mediterraneo, il basso Medioevo mise insieme un corpus di istituzioni, leggi, strutture sociali, usi e costumi che nella loro maturazione e aggiustamenti, sono giunti fino a noi. Dai grandi movimenti di riforma religiosa, alle antiche lingue d’oc e d’oil, alla elaborazione della cultura cortese e della letteratura allegorica, fino alla formulazione dei primi volgari europei, il Medioevo è stato fucina di momenti culturali straordinari e di personaggi leggendari.

Un’esposizione, quindi, che racconterà ai visitatori di un altro Medioevo, quello più vero e autentico, ricchissimo e colorato; un Medioevo che è anteprima e prologo, alba di un Rinascimento ampiamente annunciato.

 

CandelArte Festival

La mostra allestita da Marco Monaldi, è arricchita da un prezioso catalogo, curato nella grafica da Emanuela Pisicchio ed edito dall’editore romano Lithos. Al suo interno il direttore artistico Fattori firma una interessante testimonianza del lavoro che svolge da otto anni nel borgo di Candelara per la promozione dell’arte contemporanea ma, soprattutto, con il nuovo progetto condiviso con il “Consiglio di Quartiere n. 3” che vuole trasformare il paese in un “museo diffuso”, o meglio, “museo a cielo aperto”. Fattori racconta nel suo scritto del percorso che ha portato all’istallazione delle prime tre opere all’interno del paese, trasformato in un contenitore museale naturale, e delle difficoltà di far accettare queste operazione agli abitanti, che non riescono a comprendere che un paese senza una storia presente non ha un futuro da tramandare.

In mostra anche lo scultore del legno candelarese Marsilio Pianosi, che ha esposto in mostra una delle sue figure femminile, “Eclissata”, con la quale egli interpreta il ruolo di emarginazione sociale che aveva la donna.

“CandelarArte Festival”, che da otto anni è protagonista dell’estate di Candelara, inizia ad essere preso come esperienza da studiare e da poter esportare.

4 settembre 2018

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