La chiave è ancora lì,
il tuo viso guarda alla finestra
e mi fa cenno;
sull’uscio fili d’erba,
il cane che sonnecchia.
Conto gli alberi, le pietre, le radici…
poi lo sguardo s’arrende
sui bianchi ippocastani,
sui branchi di giunchiglie
lungo il fosso.
Ritratti ingrigiti alle pareti,
respiro di voci sottili
tra il cigolare di vecchi assi
e il borbottìo della pentola
sul fuoco.
Un soffio lieve
smuove la tenda:
osservo le tue mani
in dettagli di gesti e silenzi,
sfioro la tua fronte.
Corridoi di memoria
a rincorrere rami spezzati
e scompigli di vento,
a cercare sorsi di speranza
al profumo di menta e basilico.
Itinerari del tempo
tra fughe e ritorni
sui gradini di una vita
che si perde trafelata
oltre il colore,
oltre il suono,
oltre.
1 settembre 2018