Ero andato a pesca di carpe in un laghetto nei pressi di Sambucheto: carpe diem! Un’ora di serenità in aperta campagna. Finito di pescare, mi ero lavato le mani con acqua e sapone. Riposta la canna ero ritornato a casa: “Stasera si cena con le carpe!” – “Queste te le mangi tu… lo sai che sanno di terra! E la fede, dov’è?” – “Porca miseria… me la sono persa!” – “Non sarà che te la sei tolta perché hai avuto un’avventura? …si sa… voi uomini…”. – “Ma che uomini e donne… sicuramente mi è scivolata quando mi sono lavato le mani nel lago con il sapone.”. Il bello, anzi il brutto, è che il giorno dopo c’era una gara di pesca e i pescatori sono mattinieri, quindi volendo ritrovare la fede avrei dovuto precederli. Questo anche per non fare la figura dell’imbranato che crede di poter prendere i pesci con le sole mani. Ritrovare la fede! Avrebbe avuto più speranza di ritrovare la fede religiosa un peccatore incallito che non io quella nuziale. Arrivai alle prime luci dell’alba e, per fortuna, non c’era anima viva. “Signore, ti prego, fammi ritrovare la fede!” Mi diressi verso il lago, ormai increspato per effetto della brezza mattutina, nella zona in cui avevo pescato la sera prima. Immersi le mani nell’acqua torbida, tastai il fondo melmoso e avvertii subito un che di metallico e di tondeggiante fra le dita: era la fede! L’avevo ritrovata! Non ci potevo credere. Non mi ero dato per vinto, le ero andato incontro ed ero stato premiato. Se fossi rimasto a casa la fede non sarebbe di certo venuta a me. Penso che anche la fede religiosa non sempre viene a te come dono di Dio ma sei tu che devi andarle incontro, ciecamente e fiduciosamente, senza farti tante domande. Il giorno dopo mia moglie andò dall’orafo e fece stringere (parecchio) l’anello, sia per evitare che lo perdessi ancora, sia per impedirmi di passare per… scapolo, ove mi fossero venute strane idee in testa.
Umberto
30 agosto 2018