Penso che i Ministri del lavoro di parecchi stati africani siano molto entusiasti del fatto che i loro giovani connazionali vadano all’estero in cerca di migliore fortuna; lo stesso entusiasmo esternato a suo tempo da un nostro Ministro del lavoro per fatti analoghi. Con la differenza che i nostri giovani, laureati o diplomati, emigrano per lavorare seriamente, come del resto facevano i nostri nonni; parte degli africani, invece, senza professionalità, vengono da noi per un sollecito arricchimento, con qualsiasi mezzo.
Cronaca quotidiana
Basta sfogliare le pagine di cronaca locale: sorpreso a cedere droga a un minorenne al parco di Fontescodella, gambiano con sei precedenti analoghi, ancora libero; sei, agenti questa volta, all’Ospedale per opera di immigrati violenti. E la cronaca è simile, quotidianamente, malgrado i controlli continui delle Forze dell’Ordine. In conclusione, vengono in Italia, ben sapendo che l’80 % di loro non ha diritto all’accoglienza, ma sanno comunque che non verranno rimpatriati.
“Porto sicuro”
Vengono raccolti in mare spesso da navi che battono bandiera straniera. Secondo il diritto della navigazione dovrebbero essere sbarcati nella nazione di appartenenza della nave. Con la scusa della ricerca di un porto sicuro se ne guardano bene di indirizzare la prua verso la Francia, la Spagna o la Germania; non sono velieri di altri tempi che dipendono dalla forza del vento, sono grosse navi moderne e ben attrezzate. Ma ci sono i porti italiani a portata di mano e il gioco è fatto e a qualcuno sicuramente fa comodo così.
L’Europa? Sborsa solo pochi milioni di euro
Per cui, Italia e Grecia continuano a fare, loro malgrado, l’opera di accoglienza, molto costosa, sono diversi miliardi, compensati dall’Europa con pochi milioni, tanti ringraziamenti, una pacca sulle spalle e la solenne dichiarazione di Bruxelles di aver così salvato l’onore dell’Europa.
Est Europa contributi sì, immigrati no
Contributi e dichiarazioni di mera facciata, degli euroburocrati intenti a calcolare il rapporto del 3% deficit-pil, fanno arcicontenti i paesi cattolicissimi dell’Est, che prendono i contributi pieni dell’Europa ma non gli immigrati, senza pagare pegno (e poi dicono che siamo noi gli scrocconi!).
I minori abbandonati
Il costo dell’accoglienza è assai elevato, anche perché ogni migrante costa circa mille euro al mese (35-40 euro al dì), mentre i numerosi minori non accompagnati hanno un costo maggiore. A questo proposito bisogna notare la grande fertilità delle donne africane e medio-orientali, pari a 5-6 figli minimo; in questi giorni però alcune Procure stanno indagando sul fenomeno, altrettanto grave, di minori non accompagnati albanesi e delle zone limitrofe. Minori portati in Italia con il traghetto dai familiari e lasciati al buon cuore dei Sindaci, per legge loro tutori sino alla maggiore età. In poche parole, sembra che i minori albanesi verrebbero messi in collegio da noi, senza che i legittimi genitori paghino la retta. Da ricordare, invece, che qualcuno dei nostri va in Albania per ritirare il diploma di laurea, ma previo un sostanzioso esborso.
L’assurdità
Non si può infine non ricordare che il costo unitario dell’immigrato è il doppio delle pensioni sociali e minime corrisposte dall’INPS ai nostri anziani. È qualcosa di assurdo, considerato pure che la corresponsione degli 80 euro concessa come una grande conquista ai lavoratori potrebbe essere equiparata ai 75 euro dati agli immigrati come “argent de poche” in aggiunta a tutte le altre spese per vitto, alloggio, cure mediche, abbigliamento e via dicendo. I 75 euro mensili dovrebbero servire per le piccole spese giornaliere, come il pagamento del biglietto dei mezzi di trasporto… cosa che si guardano bene dal fare, come raccontano le cronache e sono guai seri per il controllore che si permette di fare il suo lavoro.
Bonus bebè
La chicca finale è il bonus maternità di 800 euro a bebè che nasce in Italia, di qualunque nazionalità siano le madri, che, come è noto, son tutte belle le mamme del mondo ma… quanto ci costano! Di fronte a fatti simili, non ci si deve poi meravigliare se siamo tutti, o quasi, diventati insofferenti, con i conseguenti eccessi che, sembrerà strano, trovano consensi. Basta domandare in giro.
“S’è scapordàtu lu munnu”
Una volta, quando succedevano fatti così assurdi, al di fuori di ogni principio di logica e di buon senso, i nostri saggi vecchi si limitavano a scuotere la testa e ad affermare, con un mezzo sorriso: “S’è scapordàtu lu munnu”. Oggi c’è il rischio che la gente esasperata non muova più la testa, ma le mani, che diventano così l’unico modo per farsi sentire da chi amministra non per grazia di Dio ma per delega, a tempo, degli amministrati.
Siriano Evangelisti
23 agosto 2018