Consiglio Regionale delle Marche: riceviamo e pubblichiamo dal M5S. – “Oggi in Consiglio Regionale il Governatore delle Marche ha ribadito che procederà alla chiusura del Punto Nascita dell’Ospedale di Fabriano. É una cosa gravissima alla quale ci opponiamo con fermezza e chiediamo al Governatore di smetterla di fare lo scaricabarile, ritornando immediatamente sulla sua decisione. La chiusura del Punto Nascita rappresenterebbe a livello sociale una sconfitta per tutto il territorio e a livello sanitario un impoverimento assoluto per la cittadinanza”.
Lo affermano il Senatore Sergio Romagnoli e l’Onorevole Patrizia Terzoni, componenti del Gruppo Parlamentare “Movimento 5 Stelle” rispettivamente presso il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati.
“É scandaloso che Ceriscioli giustifichi la chiusura con una fredda motivazione esclusivamente numerica, ovvero che il numero dei nati all’interno dell’ospedale di Fabriano sia sceso sotto la soglia dei 500 bambini, numero minimo previsto dalla normativa per la sussistenza dei punti nascite. Il numero dei nati appartenenti al territorio, infatti, supera i 600, ma a causa delle condizioni di incertezza in cui versa da anni l’ospedale di Fabriano le neo mamme preferiscono recarsi in altre strutture, lontano dalla propria città, con evidenti disagi e pericoli per la salute. Proprio per questo l’unica cosa che concretamente dovrebbe fare Ceriscioli è provvedere finalmente a una riqualificazione completa dell’ospedale di Fabriano e nel caso specifico a un potenziamento del reparto di Ostetricia e Ginecologia. Anche il parere della Direzione Generale del Ministero, strumentalmente citato da Ceriscioli, peraltro non vincolante e rilasciato sotto il precedente Governo, si basa su dati comunicati dalla Regione Marche che risultano non corretti. Sulla vicenda non molleremo di un millimetro e ci stiamo attivando insieme anche all’amministrazione di Fabriano per scongiurare un atto così grave e irresponsabile”, concludono il Senatore Romagnoli e l’Onorevole Terzoni.
Nota del Direttore Fernando Pallocchini
È la solita storia che solo chi ha la mente corta dimentica: si mettono in difficoltà gli ospedali un po’ per volta, li si svuota dei servizi, poi come è già accaduto altrove nelle Marche (ma anche in altre regioni), arriva il solito privato, sempre lo stesso, che prende possesso e comincia a guadagnarci sopra con i servizi che rendono economicamente mentre quelli non redditivi restano a carico del servizio pubblico.
Storie già vissute e che continuano a riprodursi, imperterrite.
19 luglio 2018