«La storia della drammaturgia moderna non ha un ultimo atto; su di essa non è ancora calato il sipario (…) la storia dell’arte non è determinata da idee, ma dal loro realizzarsi in forma». Così scriveva Peter Szondi al termine di “Teoria del dramma moderno” , saggio limpidissimo e imprescindibile per gli studi e le pratiche teatrali.
Drammaturgia a scalare
Per Maurizio Boldrini fin dai tempi in cui fu studente al DAMS, il libro di Szondi, insieme con altri capisaldi, è stato più di un riferimento, una “ossessione” da coltivare, sviluppare e da “realizzare in forma”. Studiando, ricercando, elaborando per tanti e tanti anni al Minimo Teatro con le classi della Scuola di Recitazione e di Ingegneria Umanistica, Boldrini e i suoi allievi sono in grado di presentare “Drammaturgia a scalare”, è una nuova frontiera espressiva che rende gli attori operatori in grado di trovare “etimi” verbali e gestuali, poi combinabili in nuova scrittura scenica non più catalogabile nelle consuete categorie drammaturgiche.
I tre momenti
Domenica primo luglio “Drammaturgia a scalare” viene presentata al Minimo Teatro: “Area della sensazione” che inizierà alle ore 23.00 sarà lo studio effettivamente dimostrativo dello “scalare”, ma è preceduto da altre due momenti, alle ore 20.00: “Base della prova”, semplice saggio su pezzi didattici che sono appunto alla base della preparazione dell’allievo; alle ore 21.30: “Altezza dell’esempio”, pezzi che forniranno appunto l’esemplificazione di alcune forme classiche di composizione drammatica e poetica. Queste due fasi saranno presentate in modo intenzionalmente “rudimentale”, si fa per dire, “rudimentale” al modo del Minimo, proprio per evidenziare la differenza che consegue con “Area della sensazione”.
Gli allievi
Si alterneranno sul piccolo palco del Minimo: Martina Del Bianco, Elisa Frascolla, Chiara Marresi, Francesca Pesaresi, Gianmarco Giorgi, Nicolò Marcattili (nella prima parte); Francesco Bernabei, Simona Branchesi, Alessandro Corazza, Jennifer De Filippi, Valentina Lauducci, Maria Chiara Mannetta, Serenella Marano, Elisabetta Moriconi, Francesca Pesaresi, Lorenzo Tombesi, Lorenzo Vecchioni (nella seconda e terza parte). La serata è naturalmente dedicata alla memoria di Peter Szondi.
In foto Peter Szondi
27 giugno 2018