Ultima settimana di scavi per l’Università di Macerata nei due siti archeologici di Pollentia-Urbs Salvia e di Villamagna, nel territorio di Urbisaglia (MC). Una équipe del Dipartimento di Studi Umanistici, diretta Roberto Perna e composta dai tecnici e collaboratori dell’Ateneo maceratese Gilberto Montali, Marzia Giuliodori e David Sforzini, studenti italiani e stranieri ed ex studenti sta concludendo la missione di scavo archeologico nella città romana e nel vicino sito della villa romana di Villamagna.
Conferenza al Teatro di Urbisaglia
Le ricerche, riavviate quest’anno grazie a due concessioni del Ministero dei beni culturali coordinate dal Soprintendente all’archeologia belle arti e paesaggio Carlo Birrozzi e dall’archeologo Stefano Finocchi in collaborazione con il Comune di Urbisaglia e la Fondazione Giustiniani Bandini, proprietaria dell’area della villa, hanno consentito di riprendere le indagini interrotte nell’estate del 2017.
Martedì 26 giugno alle 17 al teatro di Urbisaglia Gianfranco Paci e il direttore degli scavi Roberto Perna terranno una conferenza dedicata alla città romana in età repubblicana. “Si tratta di un’occasione importante – spiega Paci – per rafforzare quel legame fra comunità e territorio che è alla base di ogni processo di tutela e valorizzazione”.
Primo laboratorio internazionale
La capacità di attrazione del patrimonio culturale ha consentito all’Ateneo di avviare, proprio nell’ambito degli scavi in corso, il primo “Laboratorio internazionale di metodologie per l’archeologia globale dei paesaggi” un percorso di approfondimento scientifico al quale hanno partecipato studenti provenienti dalle Università di Barcellona, Amsterdam, Londra e New York, che hanno condiviso con gli studenti italiani un percorso di crescita professionale ed umano unico.
Prossimo obiettivo
Le ricerche nella città romana, avviate da 24 anni, hanno individuato come prossimo obiettivo un’area vicina al Foro e ancora centrale rispetto alla città. Già nel 2015, imponenti muri e lacerti di pavimentazione avevano fatto ipotizzare che ci si fosse imbattuti in un edificio di grande importanza e prestigio, forse le terme. Gli scavi in corso stanno consentendo di confermare tale ipotesi e forse di rafforzarla. I ricercatori maceratesi hanno riportato alla luce splendidi mosaici con decorazione geometrica che, nella prima fase, ornavano l’edificio, prima che esso fosse riorganizzato probabilmente per attività artigianali.
Villamagna: mosaici e pareti dipinte
A Villamagna, dove la villa romana è un esempio unico a livello nazionale di villa rustica al centro di un grande latifondo, gli scavi sono proseguiti per il secondo anno, dopo il loro avvio nel 2017. “Quest’anno – ha dichiarato Perna – le ricerche sono proseguite nella pars urbana della villa, cioè in quella parte occupata dai proprietari. Contemporaneamente, abbiamo avviato gli scavi anche nella pars rustica, quella dedicata all’attività lavorativa e di trasformazione dei prodotti. Sono venuti alla luce pavimenti musivi mosaici con scene figurate e pareti riccamente dipinte che articolano il quadro già emerso nel 2017, che ci rappresenta una villa importante, abitata da una famiglia di rilievo, dedita in particolare alla produzione dell’olio e del vino, visti i recipienti per la conservazione delle derrate e le strutture funzionali al lavoro ancora conservati”
Dichiarazioni
Stefano Finocchi: “Le ricerche condotte nel centro urbano e nel territorio di Urbs Salvia costituiscono per il sistema dei beni archeologici della Regione Marche un’occasione molto importante. Oltre a proseguire un Progetto di ricerca di grande rilievo per il nostro territorio, grazie a esse si acquisiscono strumenti fondamentali per la tutela e la valorizzazione del sito, che rimane uno degli obiettivi prioritari di ogni indagine archeologica”.
Francesco Adornato: “Le indagini archeologiche sono, per loro natura un esempio di quell’ibridazione dei saperi, di quella cross fertilizazion che è alla base di ogni ricerca, a partire da quelle di natura umanistica”.
Carlo Pongetti: “Si tratta solo di un esempio di quello che l’attività di ricerca condotta dal Dipartimento, avviando processi di tutela e valorizzazione, può portare alla crescita di una comunità offrendo un contributo alla vita sociale e produttiva del territorio”.
Paolo Francesco Giubileo: “Un territorio che proprio a partire dalla valorizzazione dei beni culturali può trovare un’occasione di rinascita e di crescita economica”. Sulla stessa linea di pensiero è Giuseppe Sposetti, presidente della Fondazione Giustiniani Bandini, che ha fortemente voluto la ripresa degli scavi a Villamagna.
25 giugno 2018