Fuori dal supermercato: chi è che si nasconde dietro la Pars?

“Voja de fadigà’ sàrdeme addosso… fadiga tu che io non pòsso!” In questo caso la voglia di fare qualche cosa c’è, ma è scarsa e si basa sull’imbroglio, sul circuire la dabbenaggine delle persone nascondendosi dietro chi, invece, opera seriamente. Una situazione che si presenta spesso all’uscita dei supermercati: a volte sono dei giovani a offrire qualche cosa in cambio di una offerta, a volte sono extracomunitari a offrirsi di aiutarti con il carrello in cambio della moneta inserita nello stesso, spesso c’è solo una mano tesa svogliatamente, quasi uno il soldino glielo dovesse mettere direttamente in tasca.

Una di queste situazioni si è presentata in zona tanto che la Pars ha dovuto inviare il comunicato che pubblichiamo di seguito.

“Una signora ci ha comunicato la presenza, in questi giorni, di giovani nella zona commerciale di Piediripa che sostenevano di appartenere alla nostra Comunità di recupero Pars.

Questo gruppo di ragazzi e ragazze vendevano mazzetti di disegni a offerta libera, dicendo di voler ritornare a riammettersi nel mondo del lavoro e ricominciare. Questo spiacevole episodio non ci riguarda. Non sono ragazzi e ragazze della nostre comunità e non è la prima volta che accadono situazioni simili nella nostra Provincia. Pertanto utilizzano il nostro nome senza permesso e senza appartenere al nostro percorso socio-educativo. Non autorizziamo mai queste tipologie di attività, dalle quali invitiamo a diffidare e a segnalare alle autorità competenti. Pars non si avvale del porta a porta con i ragazzi che sono all’interno dei percorsi terapeutici; chi ha terminato il proprio percorso di recupero partecipa ad eventi pubblici nei quali testimonia ciò che ha vissuto”.

Pars onlus – la Direzione

25 giugno 2018

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