È una storia fatta di legami, più che di ricordi, quella che viene raccontata dai laureati di ieri e di oggi dell’Università di Macerata.
In 700 alla festa
Questo pomeriggio una piazza della Libertà vestita a festa per la XV Giornata del Laureato li ha accolti tutti insieme in un caloroso abbraccio con a parenti e amici per oltre settecento partecipanti. Accompagnati dalla strepitosa esibizione dei MuSa Blues, il gruppo di musica blues, gospel, soul, pop e jazz dell’Università La Sapienza di Roma, tre generazioni di “dottori” – quelli con lode dello scorso anno accademico insieme con quelli che hanno conseguito l’agognato titolo venticinque e cinquant’anni fa – sono stati riuniti insieme per “rinsaldare lo spirito di appartenenza alla nostra comunità, all’Universitas”, come ha ricordato la presidente dell’Associazione dei laureati Alam, Daniela Gasparrini.
Il Rettore
“Finalmente ho potuto festeggiare come non ho fatto allora. Ai miei tempi non si usava” ha raccontato una delle partecipanti senior al termine delle due ore che hanno visto alternarsi sul palco i tanti protagonisti degli “infiniti mondi”, espressione cara a Giordano Bruno e scelta come slogan dall’Ateneo. “Siamo un’università che ha sette secoli – sono le parole del rettore Francesco Adornato -. Siamo roccia, siamo nuvole, siamo sogni, siamo orizzonti, siamo rondini, profondità, stupore e sguardo sul futuro perché siamo l’Università di Macerata”.
Edoardo Postacchini
Sotto la conduzione della giornalista Tiziana Tiberi, si sono succeduti racconti, che attraversano generazioni ed età. C’è il giovanissimo che ha bruciato le tappe diventando a 27 anni uno dei più giovani Procuratori dello Stato di Italia: Edoardo Postacchini, premiato con il riconoscimento intitolato dall’Alam ad Oscar Olivelli. “Sono molto affezionato a questo ateneo non solo per gli anni bellissimi che vi ho trascorso, ma anche perché qui ho acquisito le colonne portanti della mia formazione”.
Itali Spinelli
E c’è l’anziano operaio in pensione della Fiat, che ha deciso di iniziare a studiare filosofia per trovare una risposta alla perdita dell’amata moglie, laureandosi a 82 anni: Italo Spinelli, omaggiato con il premio speciale Unimc. “Ho Macerata nel cuore” ha detto commosso.
Guido Castelli
Storia di legami, dunque. Li ha ricordati da Guido Castelli che, oltre a celebrare il venticinquennale dalla laurea, ha potuto ritirare il premio Alumni che gli era stato assegnato lo scorso anno. “Devo molto – ha detto – a figure che mi hanno consentito di acquisire lo spirito del diritto, come i docenti Pier Franco Ventura, Mauro Marconi e quello scienziato della storia del diritto Mario Sbriccoli, che già negli anni Ottanta indicava temi di attualità inaudita”.
Giancarlo Liuti
Anche Giancarlo Liuti, premio Alumni 2018, ha posto l’accento sulla centralità delle relazioni. “Sono contento dei tanti amici che ho e che non scorderò mai, perché l’amicizia è più forte dell’amore. L’amore a volte finisce, l’amicizia mai”.
Maurizio Blasi
Così come Maurizio Blasi, caporedattore del TgR Marche, proclamato Laureato dell’Anno, ha ricordato “la passione di quel periodo, gli anni Settanta. Noi credevamo che gli anni dietro fossero peggiori e che il futuro sarebbe stato migliore. Non era importante la laurea, era importante quella stagione”.
I più bravi
In rappresentanza dei tanti neo laureati di Unimc, sono stati chiamati i più bravi, che si sono distinti per la media dei voti più alta e i tempi più brevi: Claudia Barboni, Paola Carpera,
Tancredi ignazio Coppa, Libera De Luca, Nadia Ferraioli, Jacopo Fortuna, Anna Gianvincenzo, Giole Marozzi, Alessia Novelli, Alessia Ramazzotti, Lorenzo Rischioni. Alla fine, il liberatorio lancio del tocco collettivo, che ha sancito per il momento conclusivo di un periodo di grande impegno per tutti e l’inizio di tante nuove storie.
24 giugno 2018