È dal 1976 che frequento l’Helvia Recina, l’Atletica mi ha accompagnato in tutti questi anni e allora non ho avuto difficoltà a scrivere una e-mail a uno dei nostri Assessori comunali, riguardo la precaria situazione della parte stradale che circonda lo stadio. Ho chiesto semplicemente, stante la mancanza di “pecunia” e l’impossibilità di operare una nuova asfaltatura, di provvedere almeno a chiudere le numerose buche presenti! Per i corridori di lunga lena e i marciatori infatti questo è l’unico luogo, vicino allo stadio, su cui potersi allenare, quasi fosse una mini pista ciclabile! Ricordo che l’ultima volta fu sistemato circa 5 lustri fa, con l’arrivo dell’allora Pontefice, oggi Santo, Papa Paolo Giovanni II; da allora i soldi si è preferito spenderli per le “gabbie”, un ammasso di ferro che è lì a testimoniare una spesa e una scelta di investimento sbagliati! L’Assessore comunque ha svolto il suo compito ed effettivamente gli operai hanno provveduto a una “certa sistemazione”. Alla seconda “riempitura” dei molti “crateri” con della breccia però non ho potuto esimermi dallo scrivere di nuovo. Forse il mio tono era un po’ sarcastico ma dopo aver ringraziato per essere stato ascoltato, ho fatto anche due semplici considerazioni…
Prima considerazione
Chiudere delle buche sull’asfalto con la breccia, come chiunque sa, senza essere geometra, ingegnere o architetto, ha la logica conseguenza che alla prima pioggia, col passare delle auto, tutto sarebbe ritornato come e peggio di prima. Cosa che è regolarmente successa! Di sicuro ho pensato che chi ha ordinato il lavoro dovesse essere uscito da Palazzo Buonaccorsi o, meglio, dal Museo della Carrozza, credendo di trovarsi ancora sulle strade bianche di fine ‘800!
Seconda considerazione
Si continua nello spendere i nostri soldi in modo irrazionale e magari si danno anche premi ai vari responsabili dei settori tecnici preposti a tali compiti. Per cui ho chiuso paventando che solo l’arrivo di un altro Papa ci potrebbe dare una mano anche se qualche mala lingua sostiene un’altra tesi: non sarà un Pontefice ma un… Pellegrinaggio a salvarci! Quindi… non potendo sperare nella “Carità” (mancanza cronica di fondi), essendo la “Fede” (nei confronti dell’Amministrazione comunale) agli sgoccioli non ci resta che appellarci alla “Speranza”, la rimanente delle tre virtù teologali.
Fabrizio Giorgi
17 giugno 2018