“Macrobiotica pianesiana” ma… chi è davvero Mario Pianesi?

Abbiamo conosciuto Mario Pianesi negli anni ‘70, quando a Macerata si respiravano i fermenti politici e culturali del ‘68. Ben presto i protagonisti di quei fermenti presero strade diverse: alcuni entrarono in contatto con quello che diventerà un fecondo interesse per i problemi ecologici, fino ad approdare ad attività concrete come la creazione di aziende biologiche, altri si impegneranno in altre attività nel sociale o in politica, solo una minoranza si radicalizzerà in movimenti violenti.

 

L’approdo di Pianesi alla macrobiotica

Quale strada prese Mario Pianesi? Per molto tempo rimase legato ideologicamente a una visione politica rozza, stalinista, quando nessuno in Italia vi faceva riferimento, se non gruppi marginali. Ascoltava regolarmente “Radio Tirana”, che esaltava il comunismo più tirannico, espresso dal bolscevismo russo. Nel frattempo, a causa di una ulcera duodenale, si avvicinò ad alcune “diete” di medicina alternativa (per quel che ne sappiamo non ebbe in quel periodo alcun tipo di tumore, da cui si vanta di essere guarito…). Approdò poi alla macrobiotica di Georges Ohsawa, allora praticata già da qualche gruppo in Italia.

 

Il circolo “La quercia”

Per iniziativa di alcuni di noi, era stato aperto a Macerata il circolo “La Quercia”. Siamo nel 1976. Esso è tuttora esistente come negozio di prodotti biologici e naturali, grazie al costante e competente impegno di Gabriele Ceresani. Noi che eravamo interessati a praticare l’agricoltura biologica, in seguito ai contatti con Gino Girolomoni, fondatore di “Alce Nero” a Isola del Piano (Pu), la prima cooperativa biologica delle Marche, seguimmo il suo esempio e iniziammo a coltivare cereali bio e successivamente a produrre formaggi caprini. Pianesi molti anni dopo aprì i suoi “punti macrobiotici”, ma come lui sostiene, si tratta di “macrobiotica pianesiana”. Crediamo che lo stesso Ohsawa prenderebbe le distanze da tutto quello che il Pianesi ha ideato.

 

Olio di oliva? No, olio di sesamo!

Noi non condividevamo nulla delle sue cosiddette “diete”, praticando egli illegalmente una forma di medicina, mentre avevamo ben chiara la ricchezza del nostro patrimonio culturale e agricolo, a partire a esempio dall’uso dell’olio extra-vergine di oliva spremuto a freddo, che secondo il “guru” doveva essere sostituito dall’olio di sesamo. Per circa 20 anni seguimmo la strada difficile e feconda del recupero della vita agricola, rispettosa della fertilità naturale su cui si stavano affermando diverse aziende nelle Marche e in Italia. Siamo negli anni ‘80 e a queste aziende dobbiamo tutto quello che è venuto dopo, fino ad oggi, di serio e di corretto. Noi ne ricordiamo alcune: Alce Nero di Girolomoni, Terra e Cielo, una cooperativa agricola di Senigallia, la coop. Aurora di Offida e la nostra piccola azienda in Contrada Alberotondo di Macerata, che conferiva il grano duro bio per la produzione di pasta alla cooperativa Terra e Cielo, di cui siamo stati soci per quasi 20 anni.

 

Pianesi: le menzogne

Perché ricordare tutto questo? Ogni tanto, già da diversi anni, ci siamo trovati a leggere in stampa o diffusa sui mezzi di informazione, la biografia improbabile del Pianesi. Subito venivamo presi da una specie di incredulità e poi da tanta irritazione, per le menzogne che vi erano descritte. Tra queste, a nostro avviso la più grave, era quella che si riferiva al suo ruolo di fondatore del biologico nel lontano 1975, usurpandolo a Gino Girolomoni e a quanti dopo di lui lo meritavano. Nel 1975 il Pianesi non sapeva di agricoltura e tantomeno di macrobiotica. Inoltre quando iniziò ad aprire i Punti, sosteneva che non era necessario alimentarsi con prodotti biologici per stare in salute. Nei suoi racconti biografici, la notizia più comica è quando si vanta di aver eseguito una scultura a “Bisoniano”, sbagliando il nome del paese laziale che è Pisoniano. Tale opera artistica collettiva fu realizzata con gli abitanti di quel paese per iniziativa dell’Architetto Massimo Bernardini nel 1971, a cui diede la sua collaborazione il sottoscritto Sandro Piermarini. Il Pianesi venne da spettatore.

 

Pianesi in Parlamento

A che pro raccontare tutte queste imposture? Noi non lo comprendiamo. Altre affermazioni sono talmente inverosimili (opere ecologiche in Mongolia…) che ci sembrano frutto di un logorio mentale ed etico estremo. I prodotti venduti e serviti nei suoi negozi e ristoranti non sono mai stati sottoposti a controlli di enti bio preposti, in pratica si controllava da solo… Tutto questo alla luce del sole e sotto gli occhi di rappresentanti politici del territorio e dei responsabili per i controlli sulle attività da lui aperte e praticate. Approdò perfino in Parlamento con la mensa macrobiotica per i parlamentari a prezzi irrisori. Prezzi che sono un vero e proprio miracolo da “stregone”, da questo punto di vista. Forse tutti costoro venivano plagiati dalle sue particolari metodologie di marketing: pasti gratuiti, doni costosi e quant’altro? Forse con tali metodi stava scalando persino la candidatura al Nobel per la pace? Noi leggiamo da tempo tutti i suoi “riconoscimenti” con un senso dell’assurdo e del delirio collettivo.

 

Schiavizzazioni

Rispetto alla sua vera vocazione a schiavizzare le persone, possiamo testimoniare che asservì per prima sua madre, poi la prima moglie (sempre donne, per cominciare…). Non riusciamo a capire come così tante persone si siano convinte della sua bravura, mentre non possiamo che essere solidali e vicini a chi ha subito ogni sorta di violenza psicologica  e materiale. Inoltre ci meravigliamo che tanti maceratesi in particolare abbiano difeso la sua immagine in quanto… nei suoi ristoranti “si mangia bene e con modica spesa”…

 

Sostegno a chi sta facendo emergere la verità

Dobbiamo tutto il nostro sostegno a chi, coraggiosamente, sta tentando di far emergere la verità. Si chiedono competenza e titoli per chi pratica la cura della salute e il rispetto delle leggi per chi pratica qualsiasi attività imprenditoriale. Sono trascorsi 30 anni di tolleranza totale nei confronti delle attività del Pianesi, senza che ci fosse il rispetto delle più elementari regole. Come mai?

 

Quella volta di Pianesi a Cuba…

(Tratto da un reportage di Fernando Pallocchini su Il Resto del Carlino) Era il settembre del 2002 la Provincia, presidente Pigliapoco, finanzia una prova di dieta macrobiotica, su pazienti affetti da diabete mellito, a Cuba con un importo di 17.500,00 Euro, di cui 2.500,00 per spese di spedizione merci, verrà ristrutturato e attrezzato il “Ristorante vegetariano” (non si sa in che località non essendo meglio specificato) e il finanziamento passerà interamente attraverso l’Associazione “Il punto macrobiotico” di Sforzacosta. È prevista una ulteriore cifra di 2.500,00 Euro per “spese di viaggio a Cuba” da parte degli amministratori dell’Ente Provincia.

14 giugno 2018  

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