In giro per l’Europa, dove di archeologia romana e preromana hanno davvero poco, basta che trovino un blocco di opus cementitium in mezzo a un campo per rendere la zona di interesse turistico. Qui da noi abbiamo talmente tanti reperti, ville e città ancora sepolte, che, a parte pochi esempi, viene tutto lasciato nella più incredibile incuria.
In questo modo, quello che ha tutte le potenzialità di essere un richiamo turistico viene lasciato nell’abbandono, senza che sia inserito in un percorso storico del territorio.
Così accade in un luogo eccezionale dal punto di vista naturalistico e archeologico: gli scavi in riva al lago di Caccamo, proprio sotto il paesino medievale di Pievefavera, comune di Caldarola. La Soprintendenza ha scavato, ha trovato i resti di una villa romana, si sono fermati, hanno speso dei bei soldoni per coprire il tutto con una imponente tettoia, lì vicino appassionati hanno creato un piccolo museo con reperti di sicura bellezza e interesse, poi… siamo andati per curiosare e ci siamo rimasti male, molto male.
Tettoie rotte, erbacce ovunque (rovi compresi), staccionate in legno marcite, panchine coperte dalla siepe.
L’unica cosa rinnovata sono le targhe con le spiegazioni sul luogo, sulle sue funzioni, sulla sua storia. Il materiale per un raro percorso turistico c’è (lago, monti, paese medievale intatto, ruderi di epoca romana, museo, castello Pallotta) ma così tenuto cosa vale? Per una migliore comprensione mostriamo una carrellata di foto.
Foto Simonetta Borgiani
2 giugno 2018