A Petriolo la VI edizione del tradizionale Cantamaggio

A Petriolo di Macerata torna anche quest’anno, domenica 13 maggio, la VI edizione del tradizionale Cantamaggio. Dopo la chiusura del centro storico a seguito della tremenda crisi sismica iniziata nell’ottobre del 2016, le porte del castello da pochi mesi sono state finalmente riaperte. Motivo per cui quest’anno la manifestazione tornerà nella sua sede naturale, nel centro storico del paese, dove i migliori suonatori tradizionali provenienti da tutta la regione coloreranno di allegria l’antica Piazzetta San Martino con stornelli e organetti.

 

Tradizione maceratese-fermana 

Màgghju, ossia Maggio, è parola molto ricorrente nella lingua e nella tradizione maceratese-fermana e va ben oltre l’indicare il quinto mese dell’anno: maggio veniva chiamata la frasca di alloro che veniva appesa sopra la porta delle cantine per segnalare l’apertura della botte nuova; maggio era chiamato il biancospino, caro agli innamorati perché, coi suoi fiori delicati e le sue spine infide, è metafora delle gioie e dei tormenti dell’amore. Questo perché Maggio era di importanza fondamentale per la vita di un tempo, prettamente agricola e scandita dal calendario liturgico e dalle stagioni. Maggio è l’avvento della primavera, il risveglio della natura, il ciclo della vita che riprende, ed è per questo che fin da epoche remotissime è stato festeggiato con fervore particolare, e uno dei modi più antichi di celebrarlo era col canto.

 

Cantamaggio, canto rituale di questua
Il Cantamaggio, assieme alla Pasquella, la Passió’ e lo Scacciamarzo, è uno dei più noti canti rituali di questua della tradizione della nostra Marca centrale. Questi canti propiziatori vengono eseguiti sin da tempi immemori da musici e cantori popolari, che portavano casa per casa -e portano ancora- auguri di benessere per la comunità e i singoli per la stagione agricola che inizia, seguendo un cerimoniale ben preciso.
A Petriolo sentiamo di avere la necessità di far rivivere la tradizione del Cantamaggio, coi suoi cantori che passando casa per casa chiedono il permesso di suonare portando auguri di prosperità in cambio di una mangiata e una bevuta, per tenere viva la cultura dell’ospitalità.

 

 

Recuperare il concetto di comunità
Oggi che il Cantamaggio, e con esso le tradizioni popolari, sono oggetto di una miracolosa, lenta ma inarrestabile resurrezione, oggi che di riavvicinarci alla Natura e di recuperare il concetto di comunità abbiamo tanto bisogno, anche a Petriolo di Macerata, per il quinto anno, vogliamo confermarlo in salute.

 

Il programma

Quindi, nello spirito della nostra buona e antica tradizione, domenica 13 maggio 2018 una nutrita schiera di gruppi provenienti da tutte le Marche si ritroverà a Petriolo, luogo natio di Giovanni Ginobili, il padre nobile dell’etnomusicologia marchigiana.
La giornata inizierà di fronte al maestoso torrione cinquecentesco alle ore 9:00 con il raduno delle squadre che per tutta la mattinata porteranno il buon augurio coi loro canti e la loro gioia in tutte le case per le contrade e le vie del paese.
Poi, dopo pranzo, tutti sono invitati in piazzetta San Martino, dove dalle ore 15:00 fino a sera, tutti i gruppi partecipanti suoneranno e canteranno per la gente che interverrà, e il tutto sfocerà in una festa spontanea e comunitaria al modo di una volta, al suono del saltarello e dei versi della tradizione e in compagnia di fava, pecorino, porchetta e vino.

 

Le foto e i tag ufficiali
Nel corso della giornata, infine, non dimenticatevi di scattare le foto e immortalare tutto ciò che vi colpisce e vi circonda utilizzando i tag ufficiali che sono: #pitriommia #giovanniginobili #scattapetriolo #cantamaggiopetriolo #igersmacerata #igersmarche.
L’evento è presentato dalla Pro Petriolo 2000 di Petriolo MC in collaborazione con lo storico gruppo di portatori della tradizione popolare del maceratese Pitrió’ mmia, l’associazione culturale L’Orastrana e col patrocinio del Comune di Petriolo.

5 maggio 2018

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