Recuperiamo un articolo scritto una decina di anni fa dal nostro caro amico, l’architetto Gabor Bonifazi e recuperiamo la memoria di quei giochi poco costosi dei bambini di una volta, quando ci si divertiva con poco o nulla: cerchio, cerchietti, girotondo, trentatré, re, cioccitti, fila fila tre, mosca cieca, nascondino, fazzoletto, schiaffo militare, quattro cantoni, la sedia del papa, palline, buscetta, picchietti, chilometro, ‘ccosta muru, figurine, zumpittu, ecc. A questi giochi, per lo più di gruppo e all’aperto, inventati chissà da chi, per fantasticare e competere vanno aggiunti quelli legati alla guerra, alla caccia e alla costruzione delle relative armi che andavano dal rudimentale carro armato fatto col rocchetto di filo a quello più sofisticato col “Meccano”, dalla cerbottana alla fionda, dalla costruzione della capanna alle battagliole tra rioni, dagli spari con le viti imbottite di zolfo e potassio ai barattoli fatti saltare in aria dal carburo. A questi giochi per ogni stagione vanno aggiunti quelli praticati con i giocattoli portati dai bancarellai a Macerata per la fiera di San Giuliano, che in qualche maniera dava l’addio all’estate: la pistola ad acqua, la torcia elettrica per giocare a guardie e ladri e quel maledetto aquilone che, a differenza dei nostri sogni, non si librava mai in volo.
Al novero dei giochi del dire e del fare non si dimentichi quelli spericolati col carriolo e quelli sadici come la caccia alle lucertole, alle rane, ai mosconi d’oro e “il far papa”. Per i più grandi suggerirei i giochi d’osteria di cui si sta perdendo memoria: la passatella, la morra, se ne venga l’oste, la ruzzola, il salto della quaglia o saltamuletto e soprattutto il Gioco dell’Osteria, antica variante del Gioco dell’Oca proposto dall’Accademia degli Intronati di Siena. Qui ogni giocatore pesca una lettera e deve poi fingere di tornare da un viaggio e raccontare in quale città è stato, quale fiume ha attraversato, cosa ha mangiato, in quale osteria ha alloggiato, il nome dell’oste, l’insegna dell’osteria e il motto che vi ha lasciato scritto sul muro. Poi volendo ognuno può aggiungere altre domande alle quali si dovrà rispondere con parole che iniziano con la lettera pescata all’inizio del gioco…
Gaber Bonifazi
13 aprile 2018