Cassandra si è stancata di parlare. Ha scoperto che la sua maledizione, l’essere inascoltata, è sempre uguale, e ciò che è peggio, è che gli Ulisse di turno diventano sempre più sfacciati, tanto da non avere neanche bisogno del cavallo, per espugnare Troia. I metaforici Troiani di oggi dormono anche di giorno, un sonno fatto di apatia e passività, che si interrompe ogni tanto quando il pifferaio magico suona la sua musica e li dirige verso il fiume. Cassandra però ha scoperto pure di non essere sola, ha fratelli e sorelle sparsi ovunque, che un filo di luce richiama e fa ritrovare. Ognuno di loro ha uno strumento tutto suo: una penna, un pennello, una voce, uno sguardo, un sorriso. Lo tengono serrato in un vaso, un vaso trasparente, che i metaforici Troiani non vogliono vedere, non si sforzano di aprire: ignorano il vaso e seguono il pifferaio nel fiume. Piuttosto lo spaccano in mille pezzi, ferendo se stessi e Cassandra, quando basterebbe così poco: aprirlo e guardare, ascoltare, assaggiare… Ma questo terrorizza il pifferaio magico, per questo suona ancora più forte. Chissà, a forza di suonare più forte gli verrà da tossire? Attendiamo quel momento, siamo certi che avverrà, giusto un attimo prima che i topolini-Troiani metaforici cadano nel fiume e affoghino.
Nel vaso di Maurizio ci sono rime e piccoli brani di considerazioni. Descrivono perfettamente il suo, il nostro tempo, nello stile che già abbiamo conosciuto ne “La Maschera delle Ombre”, senza mai scadere in toni offensivi e volgari. Ricorre piuttosto ai classici per il suo stile, dove trova pensieri così perfetti e attuali che non sembrano scritti ieri, e neanche oggi, ma quasi… domani! E come i saggi di tutto il mondo scrissero e tramandarono, c’è solo un modo per non udire nessun pifferaio: togliersi le incrostazioni di dosso, i condizionamenti, ciò che ci rende dipendenti, cattivi o troppo buoni, ciò che ci impedisce l’introspezione. Ecco le sue parole: Solo nel buio del silenzio, avviene, una miracolosa trasformazione. Nell’intima realtà delle tue pene, scorre e fluisce in te la verità come fa il sangue nelle vene, strappata a quell’inutile vanità che rende ogni virtù pretesa perenne oggetto d’umana contesa. Un altro messaggio è quello di saper sorridere, quel sorriso che è sdrammatizzazione e speranza. Nelle foto, l’autore è con Maurizio Verdenelli, Liana Maccari e Fernando Pallocchini per la presentazione del libro presso l’azienda Trea, a Passo di Treia, tra sorrisi e Cassandre.
Simonetta Borgiani
10 aprile 2018