Riceviamo e pubblichiamo volentieri un comunicato stampa de “Il Popolo della Famiglia” in quanto, “voce (quasi) solitaria”, alza la sua voce nel mare magnum dell’omologazione, imposta in troppi campi del vivere civile da chi sta manovrando le persone quasi, queste, fossero dei burattini, muovendo scientemente i fili dell’egoismo e dell’egocentrismo.
Il comunicato stampa
“Come sempre, quando si parla di difendere la Vita e l’integrità della Famiglia, partono gli attacchi concentrici di diverse forze politiche e associazioni di categoria tendenti a respingere con forza tutti coloro che vogliono contrastare la morte e la disgregazione della società.
2016: 90mila aborti
Il Vescovo di Jesi ha parlato di “scelta di amore attraverso il seme la vita” affermando che 90.000 aborti (ultimo dato conosciuto riferito all’anno 2016), ossia 90 mila figli uccisi nel nostro Paese, non sono un inno alla vita ma certamente una pratica di morte.
Ipocrisia o inconsapevolezza?
Immediatamente il Vescovo è stato duramente attaccato dai politici che inneggiano alla morte come conquista della civiltà (come se ammazzare un figlio fosse un diritto), però ricordiamo che sempre gli stessi, a giorni alterni, si dicono preoccupati per la regressione demografica che si sta verificando nel nostro Paese e promuovono l’ingresso di migliaia di immigrati con il conseguente diritto allo “jus soli”, perché soltanto in questo modo ci sarà la possibilità di sostenere le pensioni degli italiani nei prossimi anni (https://www.larucola.org/2018/03/30/immigrazione-proviamo-a-comprendere-attraverso-un-apologo/).
La Legge 194 continua il suo iter
Infatti, nella nostra Regione, anziché promuovere la ripresa delle nascite dei futuri italiani, si provvede a completare le strutture per favorire gli aborti in ottemperanza alla Legge 194.
Una coerenza distruttiva, tipica degli attuali personaggi della politica nazionale e marchigiana, dalla quale prende le distanze il Popolo della Famiglia delle Marche. Noi appoggiamo in pieno le parole del Monsignor Gerardo Rocconi e insieme con lui ci facciamo promotori della cultura per la Vita contro la cultura della morte e dello scarto dei più deboli”.
“Il Popolo della Famiglia”
5 aprile 2018