Domenica 18 marzo, si è svolta presso il Ristorante Parco Hotel di Pollenza, la consueta festa di San Giuseppe Artigiano, organizzata da Confartigianato Imprese Macerata. Una ricorrenza ormai consolidata per celebrare il lavoro dei tanti artigiani e piccoli imprenditori della provincia, una vera e propria festa del socio, finalizzata alla coesione e alla compattezza di una categoria e alla condivisione di valori insiti nel senso di appartenenza all’Associazione.
Punto sulla ricostruzione post-sisma
L‘iniziativa è stata l’occasione per fare il punto sulla ricostruzione post sisma come priorità della nuova agenda politica dopo le elezioni del 4 marzo, con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato, oltre al Presidente Provinciale di Confartigianato Renzo Leonori, il Presidente Regionale Giuseppe Mazzarella e il Segretario Provinciale Giorgio Menichelli, l’Assessore Regionale alla Protezione Civile, Angelo Sciapichetti e il Presidente Istao Pietro Marcolini.
Presenti anche il Consigliere Regionale Luca Marconi e i neo eletti alla Camera e Senato Francesco Acquaroli, TullioPatassini e Mirella Emiliozzi, che hanno ribadito il loro impegno e disponibilità a tenere vive le tematiche del post-sisma e far partire la ricostruzione in modo serio ed efficace.
Intervento di Pietro Marcolini, presidente Istao
“L’Istao, su incarico della Giunta Regionale delle Marche, funge da coordinatore di un progetto molto ambizioso che coinvolge le Università marchigiane, enti, associazioni di categoria, tra cui Confartigianato e molti altri soggetti del territorio. Parliamo del Patto per lo Sviluppo delle aree interne colpite dal sisma. Al momento sono stati presentati all’Istao ben 135 progetti molto diversi tra loro, per un totale di richieste di finanziamento pari a 1,2 miliardi. Si tratterà ora di razionalizzare queste proposte, omogenizzarle in almeno cinque grandi gruppi e capire come poter interagire anche con i fondi Fesr o Fse. È necessario un percorso di progettualità che parta dal basso attraverso il coinvolgimento dei territori e che ponga al centro la micro impresa, spina dorsale della nostra economia locale”
Sburocratizzare per velocizzare
Velocizzare la ricostruzione, sburocratizzazione, accesso al credito facilitato e priorità alle imprese locali. Questi alcuni dei punti fondamentali che Confartigianato ha inserito nel documento di sintesi sulla ricostruzione, consegnato alle Istituzioni e ai politici presenti.
Le maggiori criticità evidenziate da Confartigianato riguardano in primis la ricostruzione “pesante” che stenta a partire per la complessità della normativa, resa troppo rigida e articolata dalla centralizzazione degli interventi: sono almeno 8 i Decreti Legge poi convertiti in Legge con relative modifiche e 49 le Ordinanze, molte delle quali a modifica delle precedenti. Occorre quindi un testo unico che dia indicazioni coordinate, chiare e semplici.
“Le opere di urbanizzazione – precisa l’Assessore Regionale Angelo Sciapichetti – sono state eseguite tutte da imprese locali marchigiane che sono state puntuali nella consegna dei lavori, effettuati a regola d’arte. I ritardi sono imputabili ai consorzi Cns e Arcale”.
Zona Franca Urbana
Altro punto cardine tra le problematiche individuate da Confartigianato, quello della Zona Franca Urbana, uno strumento che andrebbe reso più strutturale e duraturo nel tempo affinché possa produrre dei benefici economici, produttivi e occupazionali. Ad oggi la norma prevede solo due anni di esenzione/agevolazione fiscale e contributiva (2017 e 2018), ma sarebbe opportuno individuare un periodo di almeno 5/6 anni, per far si che le medie e grandi imprese siano incentivate a stabilirsi in queste zone e investire risorse importanti. Inoltre le somme delle imposte e contributi, coperte da esenzioni, già versate dalle imprese beneficiarie, relativamente ai contributi previdenziali, dovrebbero essere compensate nei versamenti futuri mediante l’utilizzo del modello F24 o recuperate in sede di dichiarazione dei redditi come “credito d’imposta” così come concesso in Emilia Romagna per il sisma del 20 e 29 Maggio 2012.
Prezzario Unico del Centro Italia
Si è parlato anche dell’Una Tantum prevista dalla L. 229/2016 art. 45, per le imprese, professionisti e lavoratori autonomi, che hanno dovuto “sospendere” l’attività a causa degli eventi sismici nel 2016, ai quali è riconosciuta un’indennità di 5.000 euro. Questa, per non creare disparità di trattamento, deve essere disposta secondo Confartigianato, anche per le imprese che ne hanno titolo e che hanno dovuto sospendere l’attività nel 2017 a seguito di sopralluogo e dichiarazione di inagibilità. Tra le criticità riscontrate anche quella relativa al Prezzario sisma (ordinanza n. 7 del 14.12.2016): il Prezzario Unico del Centro Italia per la ricostruzione, in molte voci è inadeguato e con prezzi troppo bassi per molte categorie di lavori, non garantisce una ricostruzione, un adeguamento e/o un miglioramento simico necessario ed auspicabile.
Infine la questione dell’accesso alla professione, altro tema dibattuto nel corso del convegno. Il settore delle costruzioni edili non ha una norma che ne regoli l’accesso, e si avverte sempre più la necessità di una legge per la regolamentazione di tale attività. Confartigianato ha presentato nuovamente, in attesa dell’approvazione della relativa norma, una propria proposta di legge che consenta di gestire al meglio chi intenda operare in questo settore attraverso una serie di requisiti minimi di carattere tecnico-professionale.
Il Segretario Provinciale Giorgio Menichelli
“Prima che sia troppo tardi – ha dichiarato Giorgio Menichelli, Segretario Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata – occorre che vengano pubblicati i decreti attuativi, a esempio per i finanziamenti a tasso zero, il danno indiretto o il credito d’imposta. Il rischio è che il tessuto economico di queste zone scompaia, in attesa di una risposta che dia ossigeno e prospettive di rilancio alle imprese locali.Chiediamo inoltre particolare riguardo per le ‘imprese di prossimità’, affinché vengano create norme premianti che favoriscano la partecipazione alla ricostruzione pubblica delle imprese locali che hanno sede nell’area del ‘cratere’ o comunque nella Regione Marche. Queste possono essere sicuramente più competitive, assicurare costi minori e mettere in campo le maestranze locali delle micro e piccole imprese del territorio, garantendo maggiore affidabilità, una formazione professionale controllata presso enti accreditati e affidabili requisiti di sicurezza nei cantieri”.
20 marzo 2018