“Il sole sorse lieve dal mare ed il vecchio vide le altre barche basse sull’acqua e vicino alla riva, sparse nel corso della corrente. Poi il sole divenne più luminoso e abbagliò l’acqua e poi, mentre sorgeva limpido, il mare liscio lo fece rimbalzare negli occhi del vecchio dandogli un dolore acuto, per cui continuò a remare senza guardarlo” (“Il vecchio e il mare “ – Ernest Hemingway)
Il mare: un gigante sapiente, affascinante, invincibile, infinito imprevedibile, che devi conoscere bene per poterlo passare. Molti poeti e filosofi nelle loro opere hanno paragonato la vita dell’uomo come a una traversata del mare! Sfidare il mare per l’uomo vuol dire affrontare la sfida più importante: conoscere la profondità del proprio cuore e sapere chi si è e dove si vuole andare. Al giorno d’oggi queste domande sul senso della vita, dell’esistenza, così importanti, non si fanno quasi più. C’è poi il dilemma che non si sa quale direzione dare alla propria vita. Solo occupando il posto giusto si è pronti a vivere davvero: vegliare, vigilare, attendere… Nel mondo della poesia incontriamo il poeta Charles Boudelaire che paragona il pensare a un “alzare le vele”, un pensiero che muove verso l’estremo, verso l’ignoto, questi riverberi marini d’oltremare, del poeta nel lungo viaggio verso il mare, otto mesi di navigazione, che fanno nascere poi nel tempo come una malattia, chiamata “nostalgia” e lunghi silenzi! Il mare è per il poeta un infinito in miniatura: le ire, i sorrisi, le estasi di tutti i viventi, dei viventi di tutti i tempi, anche futuri, sono nella voce del mare! La voce del mare, quando è calmo, è solo un fruscio, quando inizia ad agitarsi, assomiglia a un lamento poi sembrano voci di animali che si rincorrono in una foresta. Quando poi si scaglia contro gli scogli e pareti rocciose può far pensare a una voce del diavolo o alla disperazione di un uomo che cerca la strada della libertà. Sono infinite le sensazioni che suscita il mare, sono sfumature che contengono sentimenti che parlano. Solo la musica è all’altezza del mare. Il mare è musica, poesia, passione, coraggio. Altrimenti perché gli scrittori, i poeti, i filosofi ne sarebbero così affascinati? Esso nasconde tra le pieghe dei suoi abissi i misteri dell’umanità: tutto il suo passato! Ma quale sarà il suo futuro? La salute del nostro mare è in pericolo. Noi non lo sappiamo, me c’è chi lavora per noi. L’ammiraglio De Giorgi, con i sommergibili, controlla i fondali marini e ne rileva il loro stato di inquinamento. Sembra che a 10.000 metri di profondità si siano trovati pesci che al loro interno contenevano residui di sostanze plastiche! Ma ora è nato un metodo innovativo, che consente di rilevare la presenza di questi elementi nocivi ed è anche a basso costo: un colorante fluorescente che permette di individuare anche le particelle piccolissime di plastica della consistenza di un capello. Scoperta che arriva dall’università di Warwich e pubblicato sulla rivista Enviromental Science & Technology. Sembra una favola di Fedro: l’uomo, con la sua incoscienza, prima uccide il mare e non solo, poi con encomiabili interventi, cerca di ridargli “la vita”!
Fulvia Foti
16 marzo 2018