Iniziato da “Macerata sfregiata” si è finito con “Macerata nuda”

Nell’incontro organizzato dall’associazione “Frazioni e centro, ricostruiamo Macerata”, che ha avuto come relatori Mattia Orioli, Giuseppe Bommarito e, collegato telefonicamente in quanto impegnato in Rai, Carlo Cambi, si è partiti da “Macerata sfregiata” per giungere, alla fine del dibattito, a “Macerata nuda”, nel senso che sono state messe a nudo tutte le problematiche che da molto tempo affliggono la città, finora minimizzate o, addirittura, tenute accuratamente nascoste.

Giuseppe Bommarito, riferendosi agli ultimi tragici e atroci avvenimenti che hanno visto coinvolta (colpevolmente, aggiungiamo) Macerata ha lanciato il suo j’accuse contro il mondo della droga. Una accusa forte, documentatissima e pienamente condivisibile, anche se la colpa originale è altrove e durante l’incontro se ne è sentito l’odore… quella puzza che nel pesce parte dal capo.

 

La droga nelle Marche

Ha scritto Dante “L’amor che mòve il sole e l’altre stelle” ma qui non siamo nel Paradiso per cui i versi vanno cambiati in “La droga che mòve denari, vittime e carnefici”. Oggi il 90% dell’eroina passa per le Marche. Oggi in Marche e Umbria c’è la più alta percentuale di morti per overdose in base alla popolazione residente, Oggi l’infiltrazione mafiosa, di più colori, nelle Marche è altissima. Oggi le Forze dell’Ordine sono sottodimensionate rispetto alla gravità del problema che riguarda la droga. Oggi la Legge favorisce l’uso e lo spaccio della droga. Oggi chi, a Roma, promulga le leggi è sottoposto alla forza del denaro (miliardi di euro) proveniente dalla droga.

 

Il ruolo dell’immigrazione

Alle problematiche insite nel commercio della droga oggi si è aggiunta l’immigrazione forzata, che ha permesso a mafie estere (vedi mafia nigeriana) di portare in Italia e spargere ovunque la loro manovalanza per una distribuzione capillare. A Macerata da tempo, da anni, la questione era sollevata con scarsi risultati, più di forma che di sostanza, con l’Amministrazione comunale che forzava il messaggio “isola felice… zona tranquilla… qui ci-aìmo l’aria vòna…” e con le famiglie che negavano il problema che stava cominciando a gravare in modo sempre più pesante sui figli.

 

Le famiglie maceratesi

Apro e chiuso una parentesi personale al riguardo… una decina di anni fa, quando collaboravo con Il Resto del Carlino, feci con i ragazzi di una scuola cittadina una inchiesta sulla diffusione delle droghe, cosiddette leggere: il risultato fu sorprendente perché la maggior parte dei giovani ammise di fumare gli spinelli, mi fecero vedere come se li confezionavano, ma la sorpresa venne dai genitori che protestarono dicendo che i loro figli certe cose non le facevano! Manco di fronte alla evidenza dei fatti si presero provvedimenti ma si preferì negare. Oggi il problema si è ingigantito ed è fuori controllo.

 

Che avverrà quando…

Gli ultimi avvenimenti come il cambio dei Questori, gli arresti degli spacciatori, le retate delle Forze dell’Ordine, sono (secondo noi) operazioni di facciata, ossia lo Stato che fa vedere la sua presenza forte e massiccia sul territorio. Che avverrà quando gli Agenti arrivati a dare manforte ai (pochi) colleghi maceratesi se ne andranno? Che avverrà quando gli spacciatori torneranno a piede libero? Tutto riprenderà come prima, con lo spaccio fatto alla luce del giorno.

 

Accogliere

E qui s’innesta, nel caso maceratese, la colpa di una Amministrazione comunale che ha preferito “accogliere” e nascondere. Accogliere più del dovuto: è prevista una quota di 2,5 immigrati ogni 1000 abitanti e Macerata ne avrebbe dovuti ospitare 105. Invece, su pressione delle “onlus” presenti in città ne ha presi più di 400 e altri ne sta per accogliere. Con il risultato che è sotto gli occhi di tutti: i fuoriusciti dai programmi spacciano, a danno della nostra gioventù, con droghe sempre più forti (cannabis, che da una “potenza” del 3-4% è oggi giunta al 40-50%, per di più tagliata con droghe pesanti per dare assuefazione e indurre i giovani al consumo della devastante eroina). Questa accoglienza, definita “pelosa” da Giuseppe Bommarito, muove a Macerata un giro di decine di milioni di euro.

 

Nascondere

Parole d’ordine dell’Amministrazione comunale maceratese: “Tutto sotto controllo!” e una ragazza muore squartata e si alza il tappeto e tanta polvere nascosta viene alla luce. Il fatto: la telecamera non funzionante alla stazione ferroviaria. Se ne accorge il buon Mandrelli e a novembre 2017 viene attivata. Possibile che solo quando le riprese vengono controllate, dopo la tragedia di Pamela, ci si accorge che in stazione ci sono spacciatori all’opera e pure prostituzione minorile?

 

Dimissioni? Sì, atto dovuto

Certe cose non si devono nascondere ma si devono affrontare e risolvere, costi quel che costi perché ci va di mezzo la salute e la sicurezza degli abitanti di una città. Agli Amministratori è questo che deve stare a cuore prima di ogni altra cosa. E qui, Sindaco, Giunta e Maggioranza hanno miseramente fallito perdendo di vista il bene comune e le dimissioni ora sono solo un atto dovuto. Il resto è tutta aria fritta.

Fernando Pallocchini  

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