Un vetturale di Montolmo, Arfrèdo de la Gorba (Alfredo della Volpe), uomo corpulento e giovialone, fu un gran mangiatore. All’età di 75 anni (1964) si ammalò tanto da essere ricoverato presso la Clinica Marchetti di Macerata. Si temette il brutto male (un tumore) ma si trattava di cirrosi e guai cardiaci mali per cui venne curato. Ma le cure non giovarono, lui peggiorò, i medici si arresero e i familiari chiesero di poterlo far morire nel proprio letto: fu riportato a casa. Qui, a tratti sembrò uscire dal coma e farfugliò alla moglie che lo vegliava: “Vurrìo magnà’ ‘mmoccò de frascarélli…” (Vorrei mangiare un po’ di frascarelli). Lei, convinta fosse un ultimo desiderio, ne preparò una piccola dose condita con parmigiano, e Alfredo, piano piano, se pappò tuttu lu pietanzì’ (si sbafò tutta la piccola pietanza). La sera ebbe la forza di chiederne altri e la moglie li condì con il pomodoro, come a lui piacevano. Lo imboccò, lui si riprese e dormì per 20 ore filate. Uscito dal sonno manifestò appetito e finì che, tornato a casa per morire, se rimminì (riprese) grazie ai frascarelli e visse altri 8 anni!
23 febbraio 2018