Accademia di Belle Arti di Macerata inaugurato l’anno accademico

 “L’Accademia di Belle Arti di Macerata è una luce splendente. Da soli e con grande forza abbiamo superato le difficoltà, compresa quella del terremoto. E tutto con le nostre mani. Ora la città è finita al centro della campagna elettorale, al centro della storia in un momento così delicato. È tempo di tornare alla normalità, di far tornare a splendere le luci. E per questo dobbiamo avere il giusto riconoscimento come capitale italiana della Cultura. Lo siamo di fatto, lo vogliamo anche di diritto”. Così il presidente dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, Evio Hermas Ercoli, ha inaugurato l’anno accademico 2017-2018 nell’auditorium Svoboda di via Berardi.

Un gioiello restituito alla città dopo il terremoto di gennaio 2016, scenario questa mattina anche della laurea honoris causa e dell’assegnazione del premio Svoboda a Giancalo Politi, critico d’arte ed editore della storica rivista Flash Art (a oggi diretta dalla figlia Gea Politi, anche lei presente insieme alla madre Helena Kontova).

Presente all’inaugurazione anche Stefania Monteverde, assessore alla Cultura di Macerata, che con l’Accademia ha collaborato proprio per la presentazione del dossier di candidatura a capitale della cultura 2020 per cui Macerata è tra le 10 finaliste. “Nonostante ciò che è successo – ha detto poi Paola Taddei, direttrice dell’Accademia – Abbiamo deciso di mantenere questa data per l’inaugurazione dell’anno accademico perché la cultura è lo strumento più giusto per affrontare le difficoltà sorte negli ultimi giorni. Abbiamo pensato agli studenti, soprattutto a quelli stranieri. Perché non venga meno il diritto allo studio e l’integrazione all’interno di un’istituzione”.

Dopo la laudatio di Laura Cherubini, Giancarlo Politi ha ringraziato la città e il numeroso pubblico presente. “Sono felice – ha detto – di essere qui in questi giorni in cui Macerata, come direbbe Warhol, per 15 minuti è al centro del mondo. Speriamo che però non durino molto e che torni ad essere la città tranquilla e creativa di sempre. Ai giovani studenti dell’Accademia voglio dare un suggerimento: solo la grande capacità e l’entusiasmo possono ancora portare al successo qualche artista. La vita è dura e la concorrenza è diventata globale. Non basta essere bravi, bisogna capire il mondo. Se voi avete queste caratteristiche potete sperare di avere successo, ma il mondo dell’arte è cambiato. Per questo mi sto ritirando, non lo capisco più. Credo che l’arte giovane sia destinata ai giovani. Lo spirito del tempo è collegato a ognuno di noi”.

11 febbraio 2018

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