Che bello costatare che anche dalle nostre parti una grande industria, ben nota in ambito nazionale, si interessi di arte e promuova l’opera di un nostro artista, ospitandone una mostra all’interno di un proprio showroom! L’industria è la Lube, l’artista è Ugo Caggiano, il luogo è il “Lube Store” di Caldarola, in Via Martiri di Montalto. Parliamo di una mostra “particolare” perché di Caggiano, artista noto per le sue pitture, le sue incisioni, le sue “Pietre miliari”, e i vari oggetti di design (tra questi anche il quadrante di un orologio commissionatogli a suo tempo dalla Swatch), qui vengono presentate pitto-sculture mobili musicali”, dirette filiazioni di sue fantasie adolescenziali, coloratissime, geniali per varietà e qualità. Ugo Caggiano, sostanzialmente pittore, non pensa la pittura, la vive, semplicemente, e se sostituiamo il termine “pittura” con il termine “arte” comprendiamo ancora meglio quale sia il suo coinvolgimento nella complessiva sua vicenda creativa: un’immersione totale nella sfera dei sentimenti e della memoria. Egli ama perdersi nell’opera, a disposizione dei colori e delle linee, in una sorta di abbandono istintuale, dove le armonie sembrano formarsi autonomamente, come d’incanto, anche quando in realtà resistono ben incastonate e stabili nella memoria. È il miglior Caggiano, quello dove sembrano azzerarsi ogni ragionamento e ogni consapevolezza e, per contro, l’emergere di emozioni che racchiudono in sé una totalità di motivazioni: un risultato subliminale fatto di pittura e d’arte propriamente dette. La memoria, le immagini del suo vissuto, impregnano continuamente le sue forme, e debordano verso altre storie, più lontane nel tempo, che egli ripercorre col beneficio e la contaminazione di suggestioni assaporate in memoria. Quella che egli esprime attraverso una varietà di tecniche è un’arte a più tempi e significati, come risultante di una stratificazione di esperienze vissute, capace di evidenziarsi originalmente a livello concettuale, linguistico ed estetico, senza sacrificio di una di queste componenti. Come detto, nel suo universo hanno gran peso le emozioni e i ricordi d’infanzia; questa esposizione documenta in modo specifico tale aspetto. Le sue sculture mobili, colorate, musicali, armoniche, divertenti, sono “giocattoli” che dominano in pianta stabile il suo immaginario d’artista, e come tali vanno recepiti. Ciò non toglie che siano opere d’arte degne della serietà e del rispetto che tale definizione richiede. Consigliamo di visitare la mostra e divertirsi con i magnifichi oggetti che sono stati e sono del suo stesso divertimento; gioverà non solo all’umore, ma anche alla ricapitolazione di un senso estetico, volto, come tanto si auspica in questo tempo, alla bellezza.
Lucio Del Gobbo
Nota – Della mostra di Ugo Caggiano c’è anche questo slide fotografico: http://larucola.org/2017/10/25/il-mondo-di-ugo-caggiano-laltra-faccia-della-medaglia
26 novembre 2017