Sei tu che mi chiami, o mio Signore?
Tu, mia speranza, Tu, mia delusione.
Attorno al tuo corpo di luce
s’attorcigliano i miei pensieri
nel vano sforzo di farti prigioniero
e dire così al mondo: “Ecco il Signore
è mio e la sua luce mi riscalda!”
Ma Tu, o Signore, sorridi di me
e mi chiami nel silenzio della notte,
nel fragore del giorno, tra strade
brulicanti, tra verdi campi solitari.
Mi sussurri soavi parole d’amore
e m’accorgo, e invano mi ribello,
che lo schiavo sono io, legato
al tuo trono con catene di luce.
16 novembre 2017