Prenotato con largo anticipo il viaggio per Milano su un Freccia Bianca, parto dalla stazione di Ancona nel primo pomeriggio del 9 luglio con un caldo soffocante, pregustando 5 ore di viaggio senza tante soste e, soprattutto, al fresco. Purtroppo l’aspettativa resta ben presto delusa: lo scompartimento è un forno e un accaldato viaggiatore mi informa che il condizionatore era già rotto alla partenza da Lecce. Una gentilissima capotreno si premura di trovare una soluzione migliore delle bottiglie di acqua minerale e disposizione dei sofferenti. Infatti, prima dell’arrivo a Bologna, comunica che è possibile cambiare treno per andare in un Freccia Rossa in partenza da Bologna per Milano dopo un po’ di tempo, sicuramente con l’impianto di aria condizionata funzionante. Fa però presente di non essere certa di avere posti a sedere per tutti i presenti. Nel dubbio l’offerta viene accolta solo da alcuni per cui il viaggio prosegue tra gli schiamazzi di un gruppetto di extracomunitari trovati senza biglietto e la corsa affannosa di un controllore dietro a due giovani connazionali, egualmente senza biglietto ma loro sicuramente sanzionabili all’arrivo. È da ricordare anche il passaggio di una lamentosa signora che chiede l’obolo per una non meglio precisata necessità familiare. L’arrivo a Milano avviene puntualmente secondo l’orario; l’aria caldissima della città non dà alcun fastidio ai passeggeri dello scompartimento, felici anche del fatto che è previsto un modesto rimborso per il disagio subito.
Siriano Evangelisti
30 ottobre 2017