L’ospedale di Tolentino parzialmente inagibile; la RSA di San Ginesio ancora chiusa; la week Surgery di San Severino Marche che non decolla. Questo il quadro parziale che sta vivendo la sanità maceratese a un anno di distanza dal terremoto, senza contare le diverse strutture per anziani chiuse nelle zone montane.
Il racconto di quei terribili giorni nell’ospedale di Tolentino
Elisabetta Guglielmi, Segretaria Nursind Macerata, il Sindacato delle Professioni Infermieristiche: “Nulla si è fatto per migliorare la situazione. Era il 27 ottobre del 2016. Il ricordo di quella giornata al presidio ospedaliero di Tolentino è ancora vivo e fa male. Una giornata iniziata con la notizia che tutto l’ospedale fosse inagibile, dove molti dipendenti in servizio o rientrati appositamente, si sono ritrovati in reparto per dare il loro contributo e 35 pazienti sono stati trasferiti tra l’ospedale civile di Macerata, nelle case di riposo o in altre strutture sanitarie in meno di 5 ore, grazie all’impegno di un gruppo di lavoro affiatato e preparato. Ricordo ancora l’ospedale vuoto alle nostre spalle con il cuore in gola e le lacrime agli occhi, i volti dei colleghi e il lungo abbraccio prima di lasciarci con l’amara consapevolezza che nulla sarebbe stato più come prima. Già dallo stesso pomeriggio alcuni infermieri e OSS prestavano servizio al presidio ospedaliero di Macerata in Geriatria o Pneumologia.
La situazione oggi: niente di fatto
Oggi dopo tanto clamore fatto dal Sindaco durante la campagna elettorale, le rassicurazioni del Direttore dell’ Area Vasta 3, gli elogi del Direttore Generale Asur e i complimenti ricevuti dal Presidente della Regione Marche, cosa troviamo a Tolentino? Dal 3 novembre 2016 la Lumpa (lungodegenza medicina post acuzie) si sarebbe dovuta trasformare in un Ospedale di Comunità con 40 posti letto. Dove sono andati a finire? Tolentino oltre a qualche ambulatorio, è ridotto ad un PPI ((Punto Primo Intervento) che senza una radiologia e un centro per effettuare esami urgenti, non ha senso di esistere. Sorte migliore non è toccata alla RSA di San Ginesio, che dopo il 30 ottobre ha evacuato i 16 ospiti presenti e li ha trasferiti a Recanati. Ad oggi i posti letto della RSA di San Ginesio sono stati accorpati alle cure intermedie ma ridotti a 6. Senza alcun preavviso, il personale in eccesso è stato spostato in altre strutture sanitarie. La Week Surgery di San Severino Marche sarebbe dovuta diventare il centro d’eccellenza per l’Area Vasta 3 ma ancora tarda a decollare. La politica si batte per difendere i vari PPI senza dare delle risposte soddisfacenti che invece sono prontamente arrivate dal privato. I sindacati chiedono la trasparenza e la chiarezza e si vedono rinviare decisioni e incontri utili ad affrontare i problemi.
Pronta una diffida all’Area Vasta 3
Il Nursind nella riunione del 24 ottobre con i rappresentanti dell’Area Vasta 3, ha più volte richiamato l’attenzione sul fatto che tanti colleghi dopo l’evento sismico ancora non sono tornati nelle proprie case e che percorrono centinaia di chilometri per andare a lavorare, non avendo avuto un’assegnazione definitiva rispetto al regolamento sulla Mobilità. L’AV3 rispetta la legge quando sospende i rimborsi per i trasferimenti dopo 240 giorni ma viene meno alle regole non dando risposte adeguate sull’intricato groviglio della Mobilità ferma al 2010. Dall’azienda abbiamo ricevuto l’esile promessa a chiudere il percorso entro l’anno. Tutto questo è inaccettabile. Nursind provvederà a diffidare l’Area Vasta 3 ai fini del rispetto dell’art. 7 che individua come termine essenziale per la mobilità 12 mesi dall’assegnazione temporanea in esercizio del potere organizzatorio.
Elisabetta Guglielmi – Segretaria Nursind Macerata
26 ottobre 2017