Organismi Geneticamente Modificati: quali conseguenze?

Questo è un capitolo un po’ particolare, una ricerca non priva di studio, di conoscenza innovativa, che si abbina a fattori economici attuali e futuri. Come in tante circostanze l’inizio della ricerca è maturato da una esigenza puramente economica.

 

Tutto è iniziato negli Usa

È noto come gli Usa siano da tempo, in superficie immensa, produttori di granoturco, di grandi quantità da essere esportatori mondiali. Sono stati loro negli anni 1953/57 a produrre e diffondere sementi ibride ricavate da varietà pure. Anche noi, allora, ne facemmo tesoro, umiliando i coltivatori  amanti della farina da polenta. Fu un successo, per le quantità ottenute. Naturalmente, anche per gli Usa.

 

La pyralis

In un modo quasi inaspettato, dietro l’angolo sonnecchiava un insetto: la pyralis, che nelle piante del granoturco aveva trovato l’ideale per la sua metamorfosi. Al tempo opportuno s’infilava nella spiga (botanica definizione) agevolmente avvolta da foglie naturali (pannocchia) da  essere  protetta anche dagli insetticidi, che potevano agire per contatto. Insetto che nel moltiplicarsi provocò danni notevoli, in quelle superfici di migliaia di ettari. Da qui un invito al rimedio. Iniziò la ricerca che in questo caso specifico, ovviamente interessava lo stato di fatto. La pyralis in casa nostra, date le relative superfici impegnate, non costituiva un grande pensiero.

 

La “tossina”

Lo studio della ricerca, fu iniziato nell’impedire alla pyralis di nutrirsi del contenuto del chicco del granoturco, modificato geneticamente in un elemento paragonabile a una tossina, se tossina si può definire, dalla scarsa conoscenza. Un fatto è certo, la pyralis non trovò più spazio per riprodursi. Da qui è nato, per così dire, un brevetto. Chi ha bisogno di questo seme deve chiederlo alla “fonte”. Nessun commento nel merito. Poiché è stato provveduto a rendere sterile il seme ottenuto dalla prima semina.

 

Quali conseguenze?

Quello invece che rimane assai incerto è sull’utilizzo dei prodotti ottenuti da questa semenza: la massa di granoturco ridotto in farina per uso animale e umano. Quali conseguenze potranno insorgere da questi organismi geneticamente modificati, lontani dalla perfezione della natura? Come reagirà nel merito il metabolismo basale? Si presentano processi, incognite, dalle soluzioni non certo immediate.

 

Poi è toccato alla soia

Questa prova su una graminacea, è stata estesa su una leguminosa: la soia, di grande interesse commerciale dato l’elevato contenuto proteico e in olio. Personalmente preferisco tacere, la sola aria che mi circonda già mi basta per inchinarmi di fronte alle stupefacenti meraviglie del Creato. Penso invece oggi, alle cause di morte nel mondo, a quelle cosiddette non comunicabili, non trasmissibili, che si sviluppano nell’interno di tante persone, per cause ancora ignote.

 

Laudato sii, Dario Fo e Papa Bergoglio

Ci viene incontro la enciclica “Laudato sii” punto 133 “Tuttavia in natura questi processi, hanno un ritorno lento, che non è paragonabile alla velocità imposta dai progressi tecnologici attuali, anche quando tali processi si basano su uno sviluppo scientifico di secoli” e ancora leggiamo al punto 140 “…perciò, quando si parla di ‘uso solubile’ bisogna sempre introdurre una considerazione sulla capacità di rigenerazione di ogni ecosistema nei suoi diversi settori ed aspetti”.  E ora, da una intervista a Dario Fo, ricevo questo breve brano: Dio ci ha dato gratuitamente delle cose, cose essenziali, come l’acqua, l’aria ed il sole, la terra. Come si può pensare di comprare l’acqua? L’acqua è Dio, oggi siamo arrivati a rubare l’acqua a Dio e ai poveri cristi. Il mondo è distrutto dalla avidità. E Papa Bergoglio lo denuncia chiaramente come San Francesco.

Walter Filoni

26 ottobre 2017

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