I guai degli italiani sono iniziati fin da subito con la Repubblica

Sta per compiere 100 anni un documento trovato da Giacomo tra le carte del nonno: una  “Polizza  Speciale di Assicurazione Mista a favore dei Combattenti”.

 

Tangibile riconoscenza al combattente

Gaetano, per tutti Cesare, classe 1899, venne chiamato alle armi nel 1917 e nel 1918 il padre ricevette e controfirmò, data la minore età del figlio, questa promessa di riconoscimento gratuito rilasciata dal Ministero per l’Industria e dal Ministero del Tesoro, stipulata come segno tangibile di riconoscenza al combattente, e sottilmente come stimolo motivante per chi andava in guerra, nonché propaganda per diffondere la previdenza assicurativa.

 

La polizza

La Compagnia era l’INA – Istituto Nazionale Assicurazioni, un ente statale istituito nel 1912. La polizza di Cesare funzionava così: se fosse caduto in guerra, o se fosse sopravvissuto ma deceduto successivamente alla fine della guerra per motivi a essa legati, i genitori avrebbero ricevuto un risarcimento di mille lire. Se fosse tornato dalla guerra, trascorsi 30 anni dalla stipula avrebbe ricevuto una liquidazione di premio di mille lire. Il premio, precisiamo, non sarebbe stato in denaro, ma in attrezzatura di valore equivalente a seconda del mestiere svolto: i genitori di Cesare erano coloni, perciò avrebbero ricevuto attrezzature agricole del valore di mille lire (allora notevolissimo).

30 anni dopo…

Cesare fu spedito in Libia, insieme con tanti altri ragazzi del suo paese e sopravvisse alla guerra. Trascorsi 30 anni, nell’anno del signore 1947, si ricordò del Contratto Assicurativo, e si recò a reclamare quanto promessogli nell’ufficio preposto, forse l’ufficio locale del Servizio Polizze Combattenti appositamente istituito; l’addetto rispose che essendo da poco finita la seconda guerra mondiale, le istituzioni erano nel caos e non c’era denaro disponibile, avesse riprovato più in avanti. In realtà dopo una sfilza di decreti legge e di disposizioni varie, che elenchiamo in calce, proprio nel 1947 il DL 397 stabiliva che l’ex combattente o legittimo erede, poteva presentare all’ufficio INA una domanda esente da bollo, presentando l’originale della polizza. Altra condizione: presentare la domanda entro il 31 dicembre 1952 o la stessa sarebbe caduta in prescrizione.

 

Ex combattenti in agitazione

Approvato dalla Camera dei Deputati, il decreto legge passa alla Commissione Speciale di Ratifica presso il Senato, in data 23 gennaio 1952 con il seguente ordine del giorno: “Discussione e rinvio del disegno di legge: ratifica, con modificazioni, del decreto legislativo 7 aprile 1947 n. 397 concernente il pagamento delle polizze gratuite di assicurazione a favore dei combattenti della guerra 1915-18”. Nel corso di questa riunione, si accenna al fatto che gli ex combattenti in tutto il paese erano in “agitazione”, tanto da progettare per il 24 maggio 1951 una manifestazione intitolata “la giornata della polizza”, poi annullata per non turbare le elezioni indette per la primavera dello stesso anno.

 

Poca liquidità all’Ina

Il problema sorto era l’ammontare del risarcimento: le 1000 lire del 1917 non avevano più lo stesso valore nel 1952 e i combattenti chiedevano, oltre al pagamento, una congrua rivalutazione. Dal momento che l’Ina per statuto era  tenuta a investire in beni immobili i premi incassati, non disponeva più di sufficiente liquidità e il Ministero del Tesoro avrebbe dovuto somministrare alla Compagnia di Assicurazione un enorme esborso di denaro per coprire le polizze, specialmente se rivalutate, e così il problema della rivalutazione venne preso come pretesto, in questa seduta del Senato del 23 gennaio 1952, per soprassedere all’esame del disegno di legge di ratifica, rimandando la decisione a un non definito altro momento.

 

La prescrizione

Non sappiamo poi come andò a finire, se qualcuno sia riuscito a riscuotere queste polizze. Alcuni nipoti di ex combattenti hanno in tempi più recenti tentato riaprire la questione interpellando l’Ina, questa – quando ha risposto – ha fornito questa giustificazione: il 31 dicembre 1965, conclusosi il decennio di prescrizione della gestione polizze combattenti, a loro affidata per conto e nell’interesse dello Stato, cessava la sua attività in merito a ciò, consegnando al Ministero della Difesa i relativi schedari e documentazione.

 

Il Ministero della Difesa non risponde

Il Ministero della Difesa non ha risposto alle richieste d’informazioni. Probabilmente l’idea iniziale delle polizze fu in buona fede, quasi un ripristinare l’usanza di retribuire il guerriero come sempre è stato fatto nella storia, il problema dev’essere sorto negli anni successivi, quando cambiarono le figure incaricate a gestirle: gli zeri danno facilmente alla testa, il potere risveglia bassi intenti a scapito dell’interesse comunitario, posto che ci siano le capacità di farlo.

La mega operazione di “mattoneria”

È storia che l’Ina negli anni successivi,  oltre agli immobili già acquisiti, e precisamente dal 1949 al 1963, grazie al “Piano Casa” che fu ideato da Amintore Fanfani ricevette ancora molto denaro dallo Stato italiano, preso dalle buste paga degli operai e dalle  tasse  dei  datori di lavoro, per creare quartieri popolari: una mega operazione di mattoneria giustificata dall’intenzione di aiutare la popolazione ad avere lavoro e casa, spingendo pure all’abbandono dell’agricoltura a favore della nascente industrializzazione. Pare però che abbiano costruito case popolari anche a Capri…

 

Salvare la pelle è già tanto

Nel 1992 la compagnia viene privatizzata. Ma non è questa la sede per infognarsi in ulteriori temi scottanti. Per tornare al nostro argomento, i reduci furono contenti di aver portato a casa la pelle, il che niente non è, magari con il contentino di qualche medaglia al valore e la pensione di guerra. Ma ancora più della propria vita, per loro valeva l’orgoglio di avere fatto il proprio dovere per la Patria, cosa di cui sembra non ricordarsi più quasi nessuno, neanche alle sfilate.

Simonetta Borgiani

Per chi volesse approfondire:

Decreto luogotenenziale 10 dicembre 1917 nr.1970

Decreto luogotenenziale 30 dicembre 1917 nr. 2047

Decreto luogotenenziale 7 marzo 1918 nr.374

Decreto luogotenenziale 19 maggio 1918 n.769 (Libia)

Decreto luogotenenziale 8 dicembre 1918 nr.1953

Decreto Ministero 15 gennaio 1919

Regio decreto legge 7 marzo 1920 n.283

Regio decreto legge 7 giugno 1920 nr.738

Regio decreto legge 22 giugno 1920 n.950

Regio Decreto 22 gennaio 1922 nr, 252

Regio Decreto Legge 2 gennaio 1925 nr.1

Modifica Decreto 10/02/1925 nr.852*

Decreto legge luogotenenziale 25 giugno 1944 n.151

Decreto legislativi luogotenenziale 16 marzo 1946 n. 98

Decreto luogotenenziale 19 giugno 1946 n.1

-Decreto Legislativo 7 aprile 1947 nr.397 (modalità e termine per richiedere il pagamento della polizza)

-Riunione del Senato della Repubblica del 23 gennaio 1952 : si discute la ratifica del D.L. 7 aprile 1947 n.397 concernente il pagamento delle polizze gratuite di assicurazione a favore dei combattenti della guerra 1915/18.

20 ottobre 2017

 

 

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