La “Zona franca” punisce i Comuni più colpiti dal sisma

La normativa che istituisce la “zona franca urbana”, che  dovrebbe avere per obiettivo la rinascita del tessuto socio – economico  delle zone colpite dagli eventi sismici del 2016 e 2017, non è idonea a rappresentare la gravità della situazione dei  Comuni maggiormente colpiti dal sisma come quelli del  comprensorio montano del Vissano, comprendente Visso, Ussita e Castelsantangelo Sul Nera. Non individua gli strumenti necessari per il  raggiungimento di tale obiettivo. I Comuni citati e quelli limitrofi  rischiano l’esclusione dai benefici.

 

Solo un aiuto a pioggia

Visso un territorio di 226 chilometri quadrati, il più grande della provincia di Macerata ed il secondo delle Marche. racchiude bellezze naturali, storico ed artistiche che hanno meritato la sua tutela con l’istituzione del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Carlo Bo definì la  sua Piazza  come una delle più belle d’Italia e la sua foto  appariva in un libro d’arte  tra quelle più famose.

Così come viene prevista, la zona franca costituisce un mero aiuto a pioggia – quell’aiuto che a parole tutti condannano – di cui beneficerà un amplissimo territorio  lievemente colpito dal sisma ed escluderà il territorio più gravemente colpito.

 

I limiti posti dal Parco

I  Comuni citati  non potranno usufruire dell’unica agevolazione a carattere strutturale che prevede l’avvio di nuove imprese nei territori colpiti  perché, per esempio, nel Vissano  non ci sono le condizioni necessarie: non esistono né aree edificabili dove avviare imprese in grado di produrre un effetto turbine ed alimentare uno sviluppo sostenibile, né aree o manufatti industriali dismessi da bonificare e adibire a nuove attività; i centri abitati sono situati a fondo valle dove scorrono più corsi d’acqua e vi sono obiettivi limiti di espansione edile dovuti ai vincoli del Parco.

Come non sono usufruibili altre provvidenze temporanee perché non si è tenuto conto dell’impatto della crisi sismica più grave della  storia di Visso e dei suoi effetti distruttivi sia sul patrimonio immobiliare sia sul tessuto economico-sociale.

 

Attività economiche vissane ancora ko

La quasi totalità delle attività economiche, a un anno di distanza, non è ancora ripartita soprattutto a causa dell’incapacità dell’Amministrazione Comunale di individuare le priorità d’intervento e a causa della sua politica  isolazionista che l’ha portata  ad uscire  dall’Unione Montana di Camerino che, in questa occasione, poteva essere una testa di ponte unitaria per  affrontare le inadeguatezze della politica regionale e nazionale.

 

La superficialità del PD

A tal proposito evidenzio che  i parlamentari  e la dirigenza regionale del PD, che sono maggioranza di governo, hanno dimostrato una superficialità disarmante nell’affrontare il tema della rinascita del nostro territorio che, evidentemente, non conoscono o meglio considerano non essenziale per le loro carriere politiche vista la pochezza degli elettori. Bastava che si fossero informati da chi è nato e vissuto in queste zone invece di fare sfilate ridicole tra le macerie. Richiesto, il segretario Comi del PD non ha avuto il tempo di ricevere chi poteva  metterlo a conoscenza della situazione. Hanno poi  approvato una normativa sulla zona franca che ci taglia fuori privilegiando altri territori che non hanno avuto il nostro stesso impatto tragico. 

 

Cosa chiedere

Si devono sospendere immediatamente tutte le scadenze in corso, la prima quella del 6 novembre prossimo. Si deve  riesaminare la normativa approvando una legge speciale per tutto il territorio rientrante nel Parco dei Sibillini, epicentro di gran parte della crisi sismica 2016 e successive. Si deve realizzare  una zona franca di livello superiore e di lungo periodo, che tra l’altro avrebbe un costo modesto, con specifici provvedimenti che permettano il recupero della Bellezza esistente affinché ne possano godere le generazioni future. Aspettiamo una normativa di “zona franca di tutela ambientale” con la durata minima di venti anni;            

Questa volta non saremo montanari silenti. Reagiremo con tutti i mezzi e  non saremo soli perché Visso ed i Comuni del Parco Nazionale dei Monti Sibillini sono patrimonio non solo italiano e, sono certo, saremo affiancati da quanti, seppure una sola volta, sono venuti qui da noi  nella nostra Piazza.

Roberto Flammini

19 ottobre 2017 

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