Gino Paoli e Danilo Rea a Camerino per un immenso successo

Un concerto memorabile di un duo dall’eccezionale valore artistico e umano. Ieri l’Auditorium Benedetto XIII dell’Università di Camerino ha chiamato a raccolta oltre 500 persone per l’appuntamento imperdibile che Gino Paoli e Danilo Rea hanno voluto regalare alla città ducale. L’evento organizzato da Musicamdo Jazz e dal TAM, Tutta Un’Altra Musica, con il sostegno dell’Università di Camerino, del Circolo Universitario Ricreativo Camerte e del Comune di Camerino, ha registrato un immenso successo.

 

Dentro la zona rossa

Arrivato a Camerino già in mattinata, il cantautore milanese è voluto entrare nel cuore della zona rossa per tastare in prima persona la situazione drammatica del centro cittadino. Scortato da Daniele Massimi e da Carlo Orsolini di Musicamdo e da una delegazione con l’auto comunale, Gino Paoli ha percorso le vie del centro arrivando in Piazza Cavour dimora dello storico teatro.

«Sono costernato. Vedere il centro storico deserto e così silente lascia basiti – ha dichiarato il cantautore che a Camerino ci è stato in diverse occasioni, aggiungendo – Umbri e Marchigiani sono persone dall’animo coriaceo, legate profondamente alla propria terra, saprete risollevarvi, ne sono certo».

 

Il prologo

Nel pomeriggio Paoli ha presenziato anche alla presentazione del libro “Stella Dispersa” del poeta di Fiuminata Piero Angeli presso il Campus Universitario.

L’atmosfera poi si è accesa in serata quando, dopo l’apertura affidata al pianista camerte Alberto Napolioni accompagnato da Eleonora Bianchini alla voce, sul palco sono saliti gli attesissimi ospiti della giornata, Gino Paoli e Danilo Rea.

 

Il concerto

Da “Averti addosso” a “Il cielo in una stanza”, da “Vivere ancora” a “Perduti” passando per “La gatta” e “Come si fa”, insieme a chicche dei cantautori genovesi, che per Paoli sono gli amici di una vita: “Canzone dell’amore perduto” e “Bocca di rosa” di De André, “Il nostro concerto” di Umberto Bindi, “Vedrai Vedrai” di Tenco e “Se tu sapessi” di Bruno Lauzi. Un collage dei pezzi che hanno fatto la storia della musica italiana in un set unico di 1 ora e un quarto. Dopo aver concesso due bis, il concerto si è concluso tra gli applausi dell’auditorium gremito, con un classico del repertorio di Paoli, “Senza fine”. Un inno all’amore, quello per una donna, per la vita, per il sentimento indelebile che lega un popolo alla sua terra.

5 ottobre 2017

 

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