Il maestro Valeriano Trubbiani donò una Gabbia a Macerata…

Era il 1998 quando su La rucola pubblicammo l’appello dell’artista Franco Migliorelli (il pittore, come lui amava chiamarsi) relativamente alla “Gabbia” che Valeriano Trubbiani aveva realizzato per la sua mostra presso la chiesa di San Paolo e posta all’ingresso del tempio: tutti dovevano attraversarla per entrare e per uscire. Finita l’esposizione, Trubbiani donò la “Gabbia” alla città di Macerata.

 

Allora, così scrisse Franco Migliorelli rivolto agli Amministratori cittadini:

“La Gabbia di Trubbiani è l’effimero, una struttura. Sì, è una trappola. L’Universo di Peschi, posto davanti allo Sferisterio, così minimo, rappresenta la fine di Umberto: vado dove vanno tutte le cose – egli dice. La Gabbia racconta la vita di tutti: entrate, uscite… Vado dove va la foglia di rosa e quella di alloro. È una Opera d’Arte. Mettiamola sotto la Galleria del Commercio. Sarà attraversata dalla gente, lì potremo coronarla di quadri, di poesie, di ragazzi! Diverrà viva, facciamola vivere con noi, tra noi”.

 

Che fine ha fatto la Gabbia di Trubbiani? Fu un impiccio, nessuno ebbe la capacità di comprenderla, pochi esclusi. Giudicata frettolosamente nell’estetica e non nel concetto, fu dimenticata in un magazzino. Oggi che Macerata ambisce essere Città di Cultura dovrebbe rispolverare la Gabbia e farla entrare a far parte della Città, con le porte aperte alla Cultura, al passaggio della vita.

Fernando Pallocchini

13 settembre 2017

 

  

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