Era il 1998 quando La rucola fece una inchiesta sui reparti ospedalieri denominati TIN (Terapia Intensiva Neonatale), perché la Regione Marche voleva chiudere il reparto TIN dell’Ospedale di Macerata, cosa che poi è avvenuta. Vi proponiamo un estratto di quell’articolo e la situazione come è oggi: vedrete che sorpresa ci ha fatto la Sanità Regionale…
TIN… suono da campanellino, gratta gratta dietro trovi un gran casino!
(Tratto da La rucola 3 del giugno 1998)
Dice Mascioni, Assessore regionale alla Sanità: “La TIN di Macerata va chiusa perché in regione basta quella di Ancona con i suoi 6 posti letto da Terapia Intensiva Neonatale”. Dice Veronesi, Direttore Usl di Macerata: “Per rendere la TIN di Macerata efficiente e pari alle altre andrebbe dotata di 11 medici e un primario; non possiamo spendere quindi tutto chiuso e risparmiamo”. Non ci siamo fidati di queste dichiarazioni, siamo andati a verificare e, al solito, le bugie hanno le gambe corte perché abbiamo scoperto cose interessanti.
Nella vicina Umbria (825.000 abitanti e 6.500 nascite ogni anno) hanno 2 TIN, una a Terni e un’altra a Perugia; nel confinante Abruzzo (1.270.000 abitanti e 11.600 nati l’anno) ci sono 3 TIN: L’Aquila, Chieti e Pescara; nel lontano Trentino-Alto Adige (913.000 abitanti e 6.600 neonati annuali) altre 2 TIN, a Trento e a Bolzano; un’altra regione, il Friuli (1.188.000 abitanti e 10.000 nati ogni anno), troviamo 3 TIN rispettivamente a Trieste, Udine e Pordenone.
Basta, passiamo alle nostre Marche: siamo 1.443.000 abitanti (la più popolosa tra le regioni controllate) e abbiamo ogni anno 11.700 nuovi nati (di nuovo più delle altre). Quante TIN vi aspettereste? Ebbene, ce ne sarà solo una! ubicata in Ancona. Siamo più numerosi, abbiamo più nascite e disporremo di un servizio nettamente inferiore.
Passiamo alla dichiarazione di Veronesi.
A Pescara abbiamo trovato 8 medici e un primario per 6 letti TIN;
a Trieste 7 medici e un primario per 9 letti TIN;
a Udine 10 medici e un primario per10 letti TIN;
a Macerata c’erano 7 medici e 2 primari per 4 letti TIN per cui, rispetto alle altre TIN abbondiamo in personale. Perché servirebbe, secondo Veronesi, più personale?
E non basta. Mascioni, per smentire se stesso, ha detto in Consiglio regionale che nelle Marche c’è necessità dai 13 ai 15 posti letto TIN. Il professor Marini (un luminare esperto nazionale di neonatologia) ha ribadito che nel sud delle Marche (Ascoli e Macerata) con 5.300 nati l’anno c’è necessità di 6-7 posti letto TIN. Guarda caso, anche senza chiudere Macerata eravamo sotto la media nazionale.
Risultato? Chiusero Macerata e basta.
La situazione oggi
Innanzitutto a che serve la TIN: accoglie i bambini nati prematuri con difficoltà respiratorie per cui è evidente che l’assistenza deve essere il più vicina possibile, quindi diffusa sul territorio regionale altrimenti si deve attendere l’arrivo dell’elicottero da Ancona, tempo permettendo. Per capirsi: neonato ad Ascoli, a Cingoli, a Corridonia… tutti ad Ancona.
Hanno chiuso Macerata (tra l’altro reparto efficientissimo per qualità tecniche e umane) per fare un centro unico in Ancona ma… sul sito www.pazienti.it abbiamo trovato che i reparti in strutture ospedaliere in regione sono… quattro! Uno a Novafeltria (Pesaro-Urbino) presso l’Ospedale Sacra Famiglia e tre in Ancona (Ospedali Umberto I°, Lancisi e Salesi). In pratica la Sanità regionale se la canta e se la suona come gli pare mettendo in difficoltà gli abitanti di mezza regione.
Infatti nel 2016 ci sono stati casi di neonati in difficoltà portati a Rimini e a Pescara perché i 35 posti letto TIN “anconetani” erano tutti pieni! Avete letto bene: 35! più altri due che se ne dovranno aggiungere.
Macerata ha poche nascite per giustificare il reparto TIN? Falso, nel 2016 a Macerata sono nati 1441 bambini, per cui un reparto riaperto qui sarebbe a perfetto servizio per il territorio maceratese, fermano, ascolano.
Il problema è che in Regione sono “Anconaccentratori” (perdonateci il brutto neologismo) e lo stanno ulteriormente dimostrando con il nuovo ospedale unico per la provincia maceratese.
La colpa è dei politici maceratesi, a ogni livello, che non sanno far valere le esigenze dei cittadini che li hanno eletti.
Leggete l’articolo da noi pubblicato pochi giorni fa che spiega la logica secondo cui un territorio conformato come il nostro deve essere servito dalla Sanità (http://larucola.org/2017/08/05/losso-sanitario-buttato-da-ceriscioli-e-conteso-dai-sindaci/).
Chi legge sa, chi non legge resta ignorante (nel senso che non sa) e, dice un vecchio detto, co’ li ‘gnoranti ce jòca tutti a palla!
Fernando Pallocchini
27 agosto 2017