Grazie a Sandro Piermarini Carlo Magno è tornato a San Claudio

Presso l’abbazia di San Claudio al Chienti, nell’ambito dei festeggiamenti per il II Sinodo di Aquisgrana (817-2017), organizzati dal Centro Studi San Claudio e dall’Associazione culturale Cluentum con il patrocinio del Comune di Corridonia, denominati “Il tempo dove”, si è svolta l’inaugurazione della mostra di scultura “Il ghigno dell’ironia” del Maestro Sandro Piermarini.

 

Il ritorno di Carlo Magno

Evento clou è stato il ritorno, dopo secoli di assenza, dell’Imperatore Carlo Magno… non in carne e ossa ma sotto forma di una imponente scultura, recante i tratti caratteristici dei lavori di Sandro Piermarini, che è stata posta accanto l’ingresso della chiesa inferiore dell’Abbazia.

L’artista, dopo aver letto i primi libri del professor Giovanni Carnevale, si è sentito ispirato e nella sua mente è germogliata l’idea di Carlo Magno inserito nell’antica abbazia, idea creativa presto materializzata nel possente cavaliere che, in groppa al suo cavallo, domina sul paesaggio della valle del Chienti, visibile e protetto sotto di lui.

 

Il ghigno dell’ironia

Nella chiesa superiore dell’abbazia è stata invece approntata l’esposizione delle opere del Maestro, perfettamente inserite nel rigore architettonico di quegli spazi. La manualità sapiente dell’artigiano ha dato forma e valenza artistica a oggetti di materica tridimensionalità e, per una volta tanto, il visitatore è stato guidato/condizionato alla comprensione delle sculture da semplici frasi, addirittura a volte una sola parola, che se disgiunte dall’opera avrebbero poco da dire ma unite a essa danno all’insieme una interpretazione di forte ironia e di contemporaneità con il nostro momento storico.

Alcuni esempi? “Il pane di destra e il pane di sinistra”, perfettamente eguali fra loro qualunque sia la connotazione politica che li porta a tavola; “Macerata sotto aceto”, con i tre monumenti simbolo della città inseriti in un vaso di vetro e chiusi da un coperchio, il cui significato è facile intendere; “Futuro?” con una vanga infilata nella zolla; “Camerino” e la divisa da carcerato è li che si fa ammirare identificativa della parte meno nobile della città camerte. E così via in una mostra da interpretare sorridendo… di noi stessi.

 

Il dibattito

A contorno della mostra si è dibattuto, moderatore il professor Alvise Manni, sulla dimensione pubblica dell’arte con interventi di Michele Schiavoni su “Architettura come spazi sociali”, di Massimo Bernardini che ha parlato dell’Arte negli spazi pubblici dal ‘900 ai giorni nostri e, infine, dello stesso Sandro Piermarini sul tema degli interventi contemporanei negli spazi pubblici. Evidenziato il valore dei simposi artistici, veri e propri raduni di scultori che realizzano opere che poi verranno inserite negli spazi loro destinati sul territorio. Esperienze vissute da Sandro in Cina, cui partecipano artisti provenienti da ogni parte del pianeta, e che sarebbero da replicare anche da noi, per arricchire le nostre città con segni d’arte duraturi.

La mostra resterà aperta fino al 20 agosto con i seguenti orari: mattino dalle 10:00 alle 13:00; pomeriggio dalle 17:00 alle 20:00

Fernando Pallocchini

1 agosto 2017

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