Non è della saggezza del creato;
è nata con l’uomo
dai suoi limiti
e dalla misura delle sue debolezze.
È una pratica la cui voce,
rese grezza e dispersa la terra
la cui voce usata invano,
disegnava un malcontento privo di logica
negata alla pace, ma per la guerra.
Sono secoli che la usiamo,
smarrita dall’oblio delle sacre scritture,
contraria al suono di Dio.
L’abbiamo presa come una certezza
che apre le porte,
fatta di un pugno vuoto,
ma che male odora,
perché parola di morte.
30 luglio 2017