Sono passati decenni da quando il sottoscritto, in compagnia di Ubaldo Bartolini e di altri artisti di ogni età, partecipava alla Marguttiana di Via degli Orti, una vera festa per l’arte sottolineata dalle note critiche di Marino Mercuri. Poi questa manifestazione era caduta in un vicolo del centro storico, un vicolo sporco con scritte blasfeme e volgari sui muri, senza una selezione delle opere che consentiva libero accesso a tutti, democratico sì ma con un conseguente scadimento della Marguttiana.
Poi la rinascita, quando riuscii a portarla in un luogo più degno, gli Antichi Forni, dove le opere non restavano più sottoposte ai capricci del tempo ed esposte per il solo fine settimana ma potevano essere visitate per una decina di giorni in un ambito più che decoroso oltre che ricco di suggestioni: una mostra d’arte in un luogo carico di storia
E arrivarono i premi acquisto e ritornarono i nomi di artisti conosciuti e anche un catalogo a colori con tutte le opere esposte.
Oggi, tramite un messaggio di una pittrice, letteralmente addolorata, la notizia: la Marguttiana quest’anno non si farà: mi hanno chiamato per ritirare i miei quadri! Eppure gli artisti avevano consegnato fin da aprile le loro opere.
Cosa è accaduto nel frattempo? La persona che da qualche anno curava l’organizzazione della mostra, per gravi motivi familiari, questa volta non è in grado di dedicare tutto il suo tempo alla Marguttiana e ha chiesto aiuto a Confcommercio, che da sempre è legata con il suo logo alla mostra maceratese.
La risposta è giunta da Ancona (anche in questo ambito Macerata conta come il due di coppe quando la briscola è bastoni): “Allora quest’anno la Marguttiana non si fa!” Interrompendo così una tradizione particolarmente sentita in città. E certo… a chi è seduto in comoda poltrona ad Ancona… je ne po’ fregà’ de méno de Macerata! Fine di una tradizione? Speriamo di no….
Fernando Pallocchini