Politica regionale e Sovrintendenza a Camerino: assenti!

L’incontro di Camerino con gli studiosi di Unicam è stato importante per diversi motivi. Primo perché, finalmente, iniziando a indagare, è stata “sdoganata” da una università la storia nascosta dei secoli bui, quella riguardante il nostro territorio, a detta di tutti, “abbandonato per centinaia di secoli”. Secondo perché le ricerche fin da subito stanno dimostrando il contrario.

Le indagini non invasive (quindi senza scavi), come spiegato nell’articolo di Simonetta Borgiani, hanno dimostrato che la vallata del Chienti è sempre stata abitata e, soprattutto, curata dai propri abitatori e, fatto ancora più importante, si è visto che le tecniche costruttive relative a San Claudio, Santa Maria a Pié di Chienti e a Santa Croce sull’Ete, sono in gran parte “bizantine”. Che significa? Che la datazione XII – XIII secolo cui si è fatta fino a ora risalire la loro erezione è sballata di almeno 300 anni. A voler dire: chi c’era qui che ha avuto la forza economica di costruire decine se non centinaia di edifici sacri?

Iniziò il discorso anni fa il professor Giovanni Carnevale, seguito dall’architetto Medardo Arduino che ebbe ulteriori intuizioni da esperto qual è sia di architetture medievali che di logistica e allargò gli studi alle epoche che precedettero Carlo Magno, e a loro si aggiunsero molti altri che presero a inviare le loro “ri-scoperte storiche” a La rucola, creando di fatto un gruppo di “appassionati dilettanti” che, bene e male, tra verità e ingenuità, hanno iniziato a dare un volto storico diverso, molto diverso e assai più importante, al territorio Piceno.

Tutto molto bello se… c’è sempre un se.

All’incontro con gli studiosi Unicam sono stati invitati i politici della Regione (il presidente Ceriscioli e l’assessore Turismo e Cultura Pieroni) e Carlo Birrozzi della Sovrintendenza. Ebbene, costoro sono clamorosamente mancati all’incontro!

Non ci sono parole per commentare il fatto.

Perché non sono venuti? Forse i politici hanno avuto paura in quanto dei tre anni di finanziamenti promessi ne hanno erogato solo uno? Tranquilli… siamo abituati alle promesse (deliberate e scritte!) non mantenute.

Oppure non riescono a comprendere il valore economico di queste scoperte?

Non capiscono la potenzialità turistica formidabile di quanto è nascosto sotto un metro di terra nel Piceno?

Non hanno amore per la propria terra che deve riappropriarsi della sua storia, una storia che coinvolge l’Europa?

Hanno altri interessi? O, semplicemente, proprio non hanno la comprensione della portata di queste scoperte?

Eppure… sono così furbi per arrivare alle poltrone ma non così svegli da capire che il terremoto, dopo i danni, offre una grande opportunità (che per il futuro del popolo marchigiano non è quella “miope” della ricostruzione e di quanto ruota intorno a questa): ci ha posto sotto l’occhio del mondo e far sapere quello che rappresentiamo per la storia nascosta da secoli e che stiamo iniziando a svelare (con tutte le evidenze archeologiche, architettoniche e d’arte che abbiamo a disposizione, unici al mondo!) è un volano turistico-economico senza limiti per la nostra regione.

Ci confortano le parole del Rettore, intenzionato ad andare avanti: lui sì che ha capito.

Fernando Pallocchini

2 luglio 2017

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